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Mostre | Dal 24/11/2022 al 17/12/2022

Per Dafne e le altre

Per Dafne e le altre

Elisa Montessori e il mito ovidiano

Per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, che ricorre il 25 novembre, le Gallerie degli Uffizi propongono una riflessione al femminile, quella dell’artista Elisa Montessori di cui si espone l’Autoritratto, il cui significato prende le mosse dalla favola di Apollo e Dafne narrata dal poeta latino Publio Ovidio Nasone nelle Metamorfosi. Protagonisti del mito classico sono il dio Apollo e la bellissima ninfa Dafne, figlia del dio fluviale Peneo. Entrambi sono trafitti dalle frecce di Cupido, ma con effetti opposti: la freccia che ad Apollo infonde insopprimibile sentimento amoroso, provoca invece a Dafne il rifiuto del medesimo sentimento. Apollo, incalzato dalla furia amorosa, anziché rispettare la scelta dell’amata, trasforma il corteggiamento in inseguimento e caccia della ninfa, la quale - sempre più disperata - continua a rivendicare il proprio diritto a preservare la propria indipendenza e libertà di scelta. Alla fine Dafne, pur di salvarsi e preservare se stessa dall’indesiderato amante divenuto persecutore, implora il padre di liberarla dall’ossessione di Apollo. L’accorata invocazione viene esaudita e Dafne (come mostrano i due disegni del XVI e XVII secolo, l’uno di ambito fiorentino, l’altro autografo di Karel Van Mander, dalle collezioni del GDS, qui esposti) si trasforma in albero di alloro.

Il mito ovidiano ci invita dunque a riflettere sulla difficoltà del rapporto amoroso, ma anche sul diritto femminile ad appellarsi alla propria libertà di scelta e emancipazione. Nell’opera di Elisa Montessori, il confronto con le fonti letterarie e il tema dell’emancipazione femminile sono da sempre centrali: nel suo autoritratto, il mito di Dafne è riletto dall’artista con intima, personale partecipazione. Eliminata la presenza importunante del personaggio maschile, Montessori, ispirata dalla ninfa Dafne, si tuffa in una panica immersione nella natura che la circonda. I capelli, i lineamenti del volto, le mani con la loro icastica gestualità, le braccia, il seno, si confrontano e confondono con foglie, rami, tronchi, brani di corteccia. Colti in scatti in bianco e nero, ad enfatizzare una dimensione che, come quella dell’epos ovidiano, è senza tempo, si posano delicatamente, come farfalle, su morbida garza di cotone e sottendono una ritrovata armonia con il mondo naturale, capace di infondere alla donna nuovo equilibrio e ispirazione. Il corpo dell’artista, esibito ma con poetica misura, il suo intimo sentire, si offre a noi riguardanti in una moderna metamorfosi dove è solo lei, donna, a aver scelto il suo destino, finalmente libera dall’antagonistico dualismo con il suo contrapposto maschile.

Elisa Montessori (Genova, 1931) vive e lavora a Roma. Inizia a esporre già dal 1951. Dopo la laurea in Lettere nel 1953, si forma con Mirko Basaldella e frequenta il Gruppo Origine (Colla, Burri). Sostenuta da Lionello Venturi, ottiene una borsa di studio per Parigi; incontra e sposa nel 1956 lo scienziato italo-cinese Mario Tchou e decide di rimanere a Roma. Pratica negli anni una ampia varietà di tecniche, spaziando dal disegno alla pratica calligrafica, dal mosaico alla ceramica al gioiello, all’illustrazione; fonte di riferimento e ispirazione costante della sua opera, insieme alla cultura orientale, è la poesia e la letteratura, classica e moderna. Tra le principali esposizioni si ricordano: la XL Biennale di Venezia del 1982; la XVII Biennale d’Arte di San Paolo del Brasile del 1983; la XI Quadriennale d’Arte di Roma nel 1986; la 53ma Biennale di Venezia del 2009; sala personale alla mostra Vita, morte e miracoli. L’arte della longevità presso il Museo di Villa Croce di Genova nel 2018; la collettiva I say I-Io dico Io a La Galleria Nazionale di Roma del 2021. Fra le principali personali, si ricordano: Omaggio a Ingeborg Bachman presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, 1993; Shanghai Blues alla Galleria Nazionale di Roma nel 2006; Lungotevere presso Auditorium Parco della Musica nel 2018; Piante e fiori, alla Galleria Monitor di Roma nel 2021.

Il suo autoritratto Daphne, esposto alla mostra Autoritratte. Artiste di capriccioso e destrissimo ingegno, presso la Galleria degli Uffizi nel 2010, è stato poi donato dall’artista al museo, per la Collezione degli Autoritratti.

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