Ritratto di Lucio Vero
Impostata su di un busto corazzato il cui stile è riferibile al tardo Cinquecento, la testa, unica parte antica -anche se con parti di moderna reintegrazione, quali il naso, le ciocche che ricadono sulla fronte al centro, la parte centrale della barba ed i lobi delle orecchie- raffigura Lucio Vero, fratello adottivo di Marco Aurelio e con lui imperatore dal 161 fino alla morte sopraggiunta nel 169, a trentanove anni, poco dopo la fine della vittoriosa guerra contro i Parti e probabilmente a causa della peste contratta durante le operazioni militari condotte lungo il confine danubiano.
La biografia riportata nell'Historia augusta attribuisce a Lucio Vero un'indole vivace e brillante, amante della caccia e della palestra: la rigogliosa ed appariscente chioma, che incornicia il volto come la criniera di un leone, si presta adeguatamente ad evocare una personalità energica e passionale.
La testa fiorentina è riferibile al gruppo di repliche del IV tipo ritrattistico ufficiale di Lucio Vero, il cui numero di copie oggi note consente di definire come il più fortunato e diffuso, probabilmente ideato nel 160 d.C. in occasione della designazione a console.
Pur se attribuibili ad un medesimo modello, le varie repliche presentano leggere varianti, riconducibili alle tradizioni scultoree delle diverse aree dell'impero: per quel che riguarda l'esemplare di palazzo Pitti, lo solida inquadratura del volto e la caratteristica resa della pupilla attraverso un unico foro di trapano consentono di ipotizzare maestranze greche operanti nel II sec. d.C. avanzato.