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Mostre | Dal 30/09/2022 al 25/02/2023

Jacopo Vignali e le Gallerie degli Uffizi a San Casciano

Jacopo Vignali e le Gallerie degli Uffizi a San Casciano

In ricordo di Carlo Del Bravo

Dalle Gallerie degli Uffizi i dipinti di Jacopo Vignali (1592-1664) vanno in mostra a San Casciano in ricordo dello storico dell’arte sancascianese Carlo Del Bravo. Fu lui, infatti, il primo studioso e appassionato dell’artista che collezionò un’ingente collezione di recente donata proprio a Le Gallerie degli Uffizi. Da questa importante acquisizione, di cui va il merito all’erede di Del Bravo, il professor Lorenzo Gnocchi, è nata la mostra al Museo Giuliano Ghelli.

Il professor Carlo Del Bravo, scomparso a Firenze nel 2017 e nato a San Casciano il 16 luglio 1935, è stato allievo di Roberto Longhi e a lungo professore ordinario dell’Università di Firenze, dove ha insegnato storia dell’arte moderna e dove ha formato generazioni di storici dell’arte. Carlo Del Bravo riunì, nel corso della sua vita, un’ingente collezione di opere d’arte composta da opere che spaziano dal Cinquecento fino al contemporaneo. Oltre a collezionare opere di questo artista, Del Bravo ha dato inizio agli studi su Vignali nel contesto di quella ‘riscoperta’ dell’arte fiorentina del Seicento che ha avuto inizio con lui e con la professoressa Mina Gregori. Del Bravo ha dedicato al pittore importanti studi e una mostra, organizzata agli Uffizi nel tricentenario dalla morte nel 1964.

Jacopo Vignali è l’artista che ben rappresenta sia gli interessi di studio di Del Bravo e le sue predilezioni artistiche, sia la storia e la cultura del comune chiantigiano, visto che questo pittore ha lasciato importanti opere a San Casciano e dintorni. Questo importante maestro del Seicento fiorentino si presta dunque in modo particolare a ricordare l’attività dello studioso e al contempo a essere celebrato a San Casciano, in quanto Vignali fu certo presente sul territorio realizzando ad esempio le due bellissime tele per la locale chiesa della Misericordia, ovvero la Circoncisione, firmata e datata 1627, commissionata da Raffaello di Pietro Bambacini e suo figlio Fabio e la contemporanea Madonna del Rosario, che venne eseguita per un altro altare di patronato dei Bambacini.

La mostra è articolata in due sezioni: la prima, curata dal prof. Lorenzo Gnocchi, dove si trova il dipinto Il flautista di Vignali, in prestito da Le Gallerie degli Uffizi, focus di questa sezione, affiancato ad altre opere provenienti sempre da Le Gallerie degli Uffizi: Cristo coronato di spine, La Gioventù sorpresa dalla morte, un ritratto a Jacopo Vignali, lo Zefiro del Volterrano, e il Pastore con zampogna di Cesare Dandini. La seconda sezione della mostra, a cura della prof.ssa Donatella Pegazzano, è invece riservata ai dipinti a tema sacro in prestito da altre istituzioni, come la Presentazione di Maria al Tempio, sempre del Vignali, e l’Immacolata concezione di Francesco Curradi.

Qui è esposto inoltre un inedito di Jacopo Vignali, la tela/tabernacolo Madonna del Rosario proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Castelbonsi, vicino a San Casciano. L’opera, da ritenersi cronologicamente vicina alle già citate tele della Misericordia, è presentata per la prima volta al pubblico in questa esposizione, in cui viene dato conto della sua storia e delle vicende relative alla committenza.

In questa sezione si trova anche Suor Domenica del Paradiso implora la Madonna per la liberazione di Firenze dalla peste, opera che venne eseguita dal pittore nel 1631 ed è quindi anch’essa cronologicamente prossima a quelle della Misericordia e di Castelbonsi. Oltre alle affinità di stile con le altre tele è significativo sottolineare le affinità con il nostro presente e il momento drammatico sotteso al soggetto del dipinto. Parte integrante dell’esposizione sarà la sezione rappresentata dalla Chiesa della Misericordia, vicina al Museo, dove altre tele di Vignali serviranno, ancora poste nel loro luogo originale, ad illustrare la presenza dell’artista nel territorio sancascianese e l’impegno di una delle sue più illustri famiglie verso le istituzioni caritative del luogo.

 


 

 

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