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San Casciano Val di Pesa

San Casciano si trova sul crinale che affaccia sulla bellissima valle del fiume Pesa, nel cuore del Chianti fiorentino

San Casciano Val di Pesa

L’origine del paese rimanda alla presenza della vicina pieve di Santa Cecilia a Decimo, risalente all’XI secolo, il cui nome richiama la posizione presso il decimo miglio da Firenze sulla via Cassia. Una delle piccole chiese che dipendevano dalla pieve era quella di San Cassiano, intorno alla quale nel Medioevo si sviluppò il borgo che prese lo stesso nome.

Nel 1355 il Comune di Firenze decise di costruire intorno ad esso una cinta muraria per farne un baluardo difensivo. Di queste mura restano oggi alcuni tratti, mentre l’unica porta ancora esistente è stata ricostruita dopo il bombardamento del luglio del 1944. Si tratta della Porta al Prato, vicino alla quale si trova la chiesa di Santa Maria, detta della Misericordia, una fondazione domenicana del 1304 che conserva al suo interno molte delle opere che nei secoli sono state realizzate per essa.

 

Il cuore culturale di San Casciano è composto dalla Biblioteca comunale, dal Teatro Niccolini e dal Museo Giuliano Ghelli, che comprende la chiesa di Santa Maria del Gesù, detta del Suffragio, parte di un antico monastero benedettino femminile fondato nel XVII secolo da Francesco Paolsanti Lucardesi, eminente sancascianese funzionario della corte medicea.

Un altro importante luogo sancascianese è il convento francescano della Croce, che ora ospita una comunità di Suore Clarisse. Accanto ad esso si trova oggi la costruzione novecentesca della Torre del Chianti, nata come torre dell’acquedotto e trasformata recentemente in terrazza panoramica.

Il Museo accoglie opere d’arte di grande interesse come la Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti e il San Michele Arcangelo di Coppo di Marcovaldo, mentre sul territorio comunale si contano numerose aree archeologiche etrusche e romane – dalla Tomba dell’Arciere proviene l’omonima stele monumentale – ma anche importanti pievi e ville storiche, tra cui quella di Poggio Torselli e l’Albergaccio, dove nel 1513 Niccolò Machiavelli in esilio scrisse “Il Principe”.