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Sala di Bona

Bernardino Poccetti (Firenze, 1548 – 1612)

Data
1607- 1609
Collocazione
Galleria Palatina-Appartamento degli Arazzi
Tecnica
Pittura a bianco di calce con finitura a fresco
Restauri
2018-2022 a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Con il generoso supporto degli Amici degli Uffizi, Friends degli Uffizi Galleries, Veronica Atkins.

La Sala di Bona è tra i più fastosi ambienti della Galleria Palatina e fu tra i primi della Reggia di Pitti a venire affrescato, agli inizi del ‘600, quando costituiva il salone principale del cosiddetto Appartamento dei Principi Forestieri. Fu il Granduca Ferdinando I de’ Medici ad affidare a Bernardino Poccetti la decorazione della Sala, con il preciso intento di realizzare un vero e proprio manifesto politico e culturale del proprio regno, prendendo a modello lo spettacolare Salone dei 500 in Palazzo Vecchio voluto dal padre Cosimo I. La celebrazione della casata medicea ha il suo fulcro nel soffitto, dove sei figure allegoriche femminili che richiamano le virtù del buon governante (Magnificenza, Gloria, Sapienza, Vigilanza, Misericordia e Fama Buona), circondano un grande ovale dove troneggia Cosimo I, affiancato da Minerva e dalla Gloria dei Principi. Il Duca è raffigurato nudo, come un antico Giove, con in mano il compasso e la squadra, elementi che lo qualificano come ‘edificatore’ dello ‘stato toscano’, secondo il concetto platonico del Principe architetto.

Gli affreschi sulle pareti lunghe celebrano soprattutto l’impegno militare di Ferdinando per l’espansione del Granducato di Toscana e il suo ruolo di baluardo della fede cristiana con la raffigurazione delle campagne militari intraprese contro i Turchi dai Cavalieri di Santo Stefano (ordine fondato da Cosimo nel 1562): la conquista della Rocca di Prevesa in Albania (oggi città della Grecia ionica) e quella di Bona in Algeria. Per la loro rappresentazione il Poccetti si ispirò ai resoconti delle due imprese pubblicati nel 1605 e nel 1607.

Completano il ciclo, gli affreschi sulle pareti brevi con Ferdinando I che riceve i prigionieri e il bottino di guerra e, dalla parte opposta, una veduta dall’alto del porto di Livorno - caposaldo della flotta marittima voluto da Cosimo I per confermare il suo dominio sulle coste tirreniche – introdotta dalle figure allegoriche del Mar Tirreno e del fiume Arno.

L’insieme degli affreschi è compreso in una ricca ed elaborata decorazione con scene allegoriche e grottesche, panoplie nei pilastri e composizione di fiori, vedute di paesaggi e dipinti a monocromo simulanti statue antiche entro le nicchie.

Il ciclo di affreschi è stato interessato da un complesso lavoro di restauri condotto per quattro anni (2018-1022) dall'Opificio delle Pietre Dure, reso possibile dal generoso supporto degli Amici degli Uffizi e Friends degli Uffizi Galleries: autrice della generosissima donazione, la filantropa statunitense Veronica Atkins

 

 

 

Bibliografia

S. Padovani, Il Quartiere dei Cardinali e Principi forestieri, in Palazzo Pitti l'Arte e la Storia, Firenze 2000, pp. 43-53; P. G. Tardella, Sala di Bona, in Palazzo Pitti, la Reggia Rivelata, Firenze- Milano 2003, p. 557

Testo di
Daniele Rapino
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