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La battaglia di San Martino

Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976)

Data
1936
Collezione
Pittura
Collocazione
San Pier Scheraggio
Tecnica
Tempera encaustica su tamburato
Dimensioni
545 x 651 cm
Inventario
Depositi 367

Su un altopiano nei pressi di San Martino, vicino al Lago di Garda, si compie la battaglia conclusiva della Seconda Guerra di Indipendenza: in uno scontro durissimo, l’esercito piemontese, guidato da Re Vittorio Emanuele e con il supporto delle truppe francesi di Napoleone III, sconfigge gli austriaci comandati dall’imperatore Francesco Giuseppe. Si tratta di una pagina fondamentale del Risorgimento italiano, simbolicamente considerata quale primo passo per la costruzione del nuovo stato italiano.

Nel 1936, in piena epoca fascista, Corrado Cagli dipinge nel suo studio romano 9 pannelli con grande velocità, come richiesto dalla tecnica pittorica scelta, la tempera a encausto dalla rapida asciugatura. I pannelli sono quindi assemblati a Milano, con l’aiuto dell’amico scultore Mirko Basaldella, sulla parte di fondo della Sala delle Priorità Italiche progettata dallo studio BBPR per il Palazzo dell’Arte, sede della VI Triennale Internazionale. Il Direttorio della Triennale aveva richiesto un tema di storia patria: grazie alla mediazione di Sironi, Cagli ottiene di poter lavorare all’opera senza sottoporre al Direttorio alcun bozzetto, mettendosi dunque al riparo da interventi censori. Ecco quindi che la battaglia risorgimentale si offre quale tema ideale per la celebrazione di alti valori morali e civili: “Scelsi deliberatamente un tema legato alla storia del  Risorgimento italiano […]: era una specie di antidoto al veleno della retorica fascista” (Cagli, 1967).

La scena, ripresa in scorcio a volo d’uccello, con la confusa concitazione d’armi, cavalli, fanti e cavalieri schiacciati sul paesaggio collinare circostante, mostra con evidenza il rapporto di Cagli con la pittura della tradizione, da Paolo Uccello a Piero della Francesca.

Già proprietà di Francesco Muzzi, segretario della Fondazione Cagli, l’opera, in comodato agli Uffizi dal 1978, è stata infine donata nel 2003. E’ esposta dal 1982 negli ambienti dell’ex chiesa di San Pier Scheraggio, in significativo e eloquente confronto con la “Battaglia di Ponte dell’Ammiraglio”, capolavoro di Renato Guttuso, acquisita nel 2005.

Testo di
Francesca Sborgi
Video
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