Gaspero Martellini
Firenze 1785 - 1857
Ovale centrale | Il ritorno al cielo dell’Arcangelo Raffaele
Lunette | L’educazione di Tobia; L’esempio domestico; La partenza; Un provvido compagno; La sposa; Le nozze; Il ritorno; La guarigione
1833 - 36
Questa stanza era la camera da letto della granduchessa Maria Antonietta. La decorazione pittorica della volta fu affidata a Gaspero Martellini ed è incentrata sulla vicenda biblica di Tobia e l’angelo, molto nota a Firenze fin dal Rinascimento. In questo caso, vengono messe in particolare risalto le scene di ambientazione domestica, in riferimento all’importanza dell’educazione dei figli e al ruolo della famiglia.
La storia viene narrata in otto lunette. Tobia, cresciuto amorevolmente dal padre, divenuto cieco, e dalla madre Anna, viene inviato in un’altra città per riscuotere una somma di denaro prestata tempo prima, ma ha bisogno di una guida che lo protegga in questa missione. Si presenta Azaria, che conosce bene la strada e si offre di accompagnarlo. Con il suo aiuto, Tobia porta a termine il suo compito e sposa Sara. Tornato a casa, su suggerimento di Azaria, spalma sugli occhi del padre il fiele di un pesce catturato durante il viaggio, facendogli riacquisire la vista. Nell’ovale centrale viene raffigurato l’epilogo della vicenda, in cui Azaria rivela la sua vera identità: egli è infatti l’arcangelo Raffaele, inviato da Dio per esaudire le preghiere di Tobia e della sua famiglia.
La commissione iniziale prevedeva solo queste scene, ma in un secondo momento si decise di far aggiungere, sempre al Martellini, quattro virtù (Umiltà, Fede, Carità, Fedeltà coniugale), dando ancora più rilievo alle qualità ritenute fondamentali nel matrimonio e nella famiglia.
La ricca decorazione della sala è completata da stucchi con angeli in volo e fregi dorati.