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Mostre | Dal 27/10/2014 al 07/03/2015

Luci sul Novecento. Il centenario della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti 1914 - 2014

Luci sul Novecento. Il centenario della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti 1914 - 2014

A cento anni dalla sua fondazione la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti espone e racconta le sue collezioni del '900.

Per celebrare il centenario della sua fondazione la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto dedicare una mostra alle collezioni novecentesche possedute dal museo.
Infatti, nonostante la Galleria d'arte moderna sia nota soprattutto per essere il museo che vanta la più vasta e importante, storicamente e qualitativamente, collezione di dipinti macchiaioli al mondo, è probabile che non tutti conoscano l'interessante raccolta di opere novecentesche fino ad oggi relegata nei depositi.
L’esposizione tende quindi ad attrarre l’attenzione su questo museo nel museo, fino ad ora sommerso per insufficienza di spazi espositivi.

La mostra racconta, grazie al suo taglio storicistico, i tempi e i modi che caratterizzarono le acquisizioni delle opere in Galleria così da evidenziare, attraverso le scelte operate nel corso dei decenni del secolo scorso, i fermenti culturali della Firenze di quel tempo.
Ma è più di una mostra, è la prova per un percorso museale di capolavori per lo più inediti del secolo scorso, che speriamo possano finalmente trovare, a conclusione dell'esposizione, una collocazione stabile nelle ultime sale di facciata della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti.

 

Gli allestimenti e le scelte

Nella selezione delle opere esposte sono state scelte quelle dei principali interpreti della cultura figurativa italiana del '900: Felice Carena, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Guido Peyron, Ottone Rosai, che si alternano a quelle, prevalenti per quantità, degli esponenti del gruppo del "Novecento toscano" di Baccio Maria Bacci, Giovanni Colacicchi e degli altri sodali, vicini al clima della rivista Solaria ed al ritrovo canonico della cultura fiorentina, il caffè delle "Giubbe Rosse", che resero la città negli anni Venti un fertile centro di incontro dei migliori artisti ed intellettuali italiani.

In mostra le opere acquistate alle varie edizioni delle Biennali veneziane tra il 1925 ed il 1945, alla Quadriennale Romana del 1935, e quelle, molto più numerose, comprate in sede locale presso la Società di Belle Arti di Firenze, ma soprattutto alle Sindacali Toscane, dedicate alla cultura figurativa regionale.
Oltre a questi ingressi non meno rilevanti erano quelli che giungevano grazie ai doni, testimonianza, con la loro crescente frequenza, di un rapporto sempre più stretto tra la Galleria d'arte moderna e la città.

Per completare il panorama delineato della mostra si è voluto riproporre nell'Andito degli Angiolini un'ampia selezione delle opere di grafica che vennero presentate nella celebre Esposizione Internazionale del Bianco e Nero tenutasi a Firenze nel maggio 1914 presso la Società di Belle Arti; questa sezione, curata da Rossella Campana con la collaborazione di Rosanna Morozzi e Giorgio Marini sotto la direzione di Simonella Condemi, documenta l'eccellente livello qualitativo e il respiro internazionale delle opere che furono presentate in quell'occasione.
 

La mostra, a cura di Simonella Condemi e Ettore Spalletti, come il catalogo edito da Sillabe, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, Firenze Musei, dal Comune di Firenze e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

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