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I principi negligenti: Corrado Malaspina

In una valletta dell'Antipurgatorio Dante incontra tutti quei sovrani e signori che, troppo presi dalle brame del potere e delle cose terrene, trascurarono, in vita, i loro doveri spirituali e la loro missione politica verso i sudditi. Intonano a un'unica voce il "Salve Regina" in attesa della purificazione. Corrado Malaspina chiede a Dante notizie del suo casato in Lunigiana, e gli predice che farà esperienza diretta, e non solo per sentito dire, del suo buon nome. In effetti, Dante fu ospite dei Malaspina durante il suo esilio nell'ottobre 1306, un evento tutt'oggi ricordato da un affresco ottocentesco nel Castello di Fosdinovo.

"Se la lucerna che ti mena in alto
truovi nel tuo arbitrio tanta cera
quant’è mestiere infino al sommo smalto",
cominciò ella, "se novella vera
di Val di Magra o di parte vicina
sai, dillo a me, che già grande là era.
Fui chiamato Currado Malaspina;
non son l’antico, ma di lui discesi;
a’ miei portai l’amor che qui raffina".

[...]

Or va; che ’l sol non si ricorca
sette volte nel letto che ’l Montone
con tutti e quattro i piè cuopre e inforca,
che cotesta cortese oppinïone
ti fia chiavata in mezzo de la testa
con maggior chiovi che d’altrui sermone,
se corso di giudicio non s’arresta".

Purgatorio, VIII, 112-20; 133-39.

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