Vai al contenuto principaleVai al footer

I golosi: Bonagiunta Orbicciani

VI cornice. I golosi sono tormentati da fame e sete continue provocate dal profumo dei frutti che pendono da due alberi e dallo sgorgare di una fonte che da una roccia sale verso l'alto. Bonagiunta Orbicciani fu poeta attivo nella seconda metà del XIII secolo e qui rappresenta l'iniziatore di quella Scuola poetica medievale, nota come siculo-toscana, che con lui si pose in aperta polemica con il nuovo modo di poetare della cosiddetta Scuola stilnovistica a cui apparteneva lo stesso Dante. Bonagiunta dedicò infatti al suo capofila, Guido Guinizzelli, un sonetto polemico dal titolo "Voi ch'avete mutata la mainera", in cui criticò apertamente il carattere concettoso e astruso delle "nove rime" d'amore, che solo ora, dopo la sua morte, dichiara di comprendere a pieno. In questo Canto si trova peraltro l'unica attestazione dantesca dell'espressione "dolce stil novo", a indicare un nuovo modo di poetare e di intendere la lirica amorosa, distinto da quello della tradizione precedente.

" 'Gentucca'
[...]
Femmina è nata, e non porta ancor benda",
cominciò el, "che ti farà piacere
la mia città, come ch’om la riprenda.
Tu te n’andrai con questo antivedere:
se nel mio mormorar prendesti errore,
dichiareranti ancor le cose vere.
Ma dì s’i’ veggio qui colui che fore
trasse le nove rime, cominciando
’Donne ch’avete intelletto d’amore’
[...]
O frate, issa vegg’io", diss’elli, "il nodo
che 'l Notaro e Guittone e me ritenne
di qua dal dolce stil novo ch’i’ odo!
Io veggio ben come le vostre penne
di retro al dittator sen vanno strette,
che de le nostre certo non avvenne;
e qual più a gradire oltre si mette,
non vede più da l’uno a l’altro stilo"

Puragtorio, XXIV, 37; 43-51; 55-62.

Video Storie

La Newsletter delle Gallerie degli Uffizi

Iscriviti per restare informato!