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Coppia di vasi biansati

Manifattura di Nast

Data
1820-1824 c.
Collocazione
Salotto celeste
Tecnica
Porcellana dipinta in policromia e dorata
Dimensioni
h 71 c
Inventario
Mobili Palazzo Pitti nn.12154-12155
Iscrizioni

“Le Tasse chez sa sœur”; “Le Tasse et Eleonore d’Est”; “Vue du château de Meudon”;

Questi vasi sono stati ricondotti alla produzione della Manifattura di Nast che vanta un modello molto simile. Nel 1783 l’austriaco Jean-Népomucène-Herman Nast, dopo un periodo di attività presso la Manifattura di Vincennes, fondò a Parigi una fabbrica per la lavorazione della porcellana in Rue Popincourt, che l’anno successivo trasferì in Rue des Amandiers. L’attività crebbe assai precocemente e il noto chimico dell’epoca Nicolas-Luois Vauquelin assunse la direzione del laboratorio della fabbrica, la quale ebbe come collaboratori gli scultori Augustin Pajou e Klagman e i pittori Camille Flers, Cabat, Parmentier e Schilt. Nel 1810 inoltre il Nast brevettò una tecnica per l’esecuzione di decorazioni in rilievo, mediante l’impiego di una ruota denominata “molette”. All’esposizione industriale del 1806 la manifattura ottenne la medaglia d’argento come riconoscimento dell’eccellente livello qualitativo raggiunto.

I nostri esemplari di forma ovoidale sono fissati su un alto basamento, che conferisce loro slancio ed eleganza, e presentano anse modellate come Nike, vittorie alate pettinate all’antica. La loro presenza, unitamente all’uso dell’oro lucido e opaco che riveste la superficie dei vasi, allude al lusso delle corti alle quali questi modelli erano destinati. La nostra coppia è pervenuta a Palazzo Pitti dalla Villa di Marlia a Lucca, mentre si ha notizia di un’altra coppia simile acquistata da Luigi XVIII alla citata Esposizione al Louvre del 1823.

I corpi dei vasi sono decorati con una scena raffigurante sul lato principale un episodio della vita del poeta Torquato Tasso arricchito da una preziosa cornice dorata, mentre sull’altro è riprodotta la veduta del Castello di Meudon e la veduta di un convento a Genova. Le rappresentazioni di Tasso che legge i suoi versi a Eleonora d’Este e Tasso a casa della sorella sono tratti pressoché fedelmente da due dipinti di Jean-Louis Ducis eseguiti nel 1812 ed esposti al Salon del 1814. Questi fu allievo di Jacques-Louis David da cui apprese la pittura di storia, che unì alla ritrattistica e alla rappresentazione di scene mitologiche. Interessante è la sua adesione allo stile “Troubadour” riscontrabile nelle due citate tele appartenute alla moglie di Luigi Bonaparte, Hortense Eugénie Cécile, che portò con sé durante il suo esilio ad Arenenberg, dove tuttora si trovano conservate nell’attuale Musée Napoléon Thurgovie.

Testo di
Rita Balleri
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