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Porzia

Baccio della Porta detto Fra Bartolomeo (Firenze 1473 - 1517)

Data
1495 ca.
Collezione
Pittura
Collocazione
A38. Raffaello e Michelangelo
Tecnica
Olio su tavola
Dimensioni
108 x 50 cm
Inventario
1890 n. 8310

Nobile romana figlia di Catone il censore e moglie di Bruto, Porzia incarna tradizionalmente la fedeltà coniugale e la fermezza di carattere. Lo storico Plutarco narra infatti che la donna, dopo aver ordito col marito l’assassinio di Giulio Cesare, lo seguì in esilio non esitando a togliersi la vita dopo la sua morte, ingerendo carboni ardenti.

Baccio della Porta la ritrae isolata come una statua dipinta, in una nicchia in pietra grigia delimitata da paraste con ornati vegetali. Il moto leggero della gamba sinistra provoca un vezzoso ancheggiamento, bilanciato dal gesto della mano sollevata a indicare il mucchietto di tizzoni infuocati. Porzia non indossa ornamenti, eccetto il fermacapelli in perle appuntato alla sommità del capo a fermare il velo trasparente che le avvolge le spalle scivolando delicatamente lungo il busto. L’espressione dolce e lo sguardo abbassato in un’attitudine raccolta e meditativa fanno di lei una sorta di vergine laica che doveva in origine accompagnarsi ad altre figure femminili in un più ampio ciclo dedicato alle virtù, di cui sopravvive solo un altro pannello raffigurante Minerva, oggi conservato al Louvre (RF 1945 9). Baccio realizzò queste tavole qualche anno prima di pronunciare i voti e dedicarsi esclusivamente a soggetti sacri. Il dipinto è dunque una testimonianza importante per comprendere gli avvii del pittore, a queste date ancora pienamente compreso nella tradizione tardo quattrocentesca e fedele ai modi dei suoi primi maestri, da Ghirlandaio a Piero di Cosimo, da Lorenzo di Credi ai pittori fiamminghi le cui opere erano presenti a Firenze (come Roger van der Weyden, Hugo van del Goes, Hans Memling, Petrus Christus), dai quali aveva acquisito la sensibilità per una pittura lucida e tersa che cesella il colore e definisce il campo prospettico.

Bibliografia

S.Padovani, in Fra Bartolomeo, Firenze, 1996, pp. 55-57, n. 4; D.Frankling, Painting in Renaissance Florence 1500 – 1550, New Haven, Yale University Press, 2001, pp. 82-83.

Testo di
Anna Bisceglia
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