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Paesaggio a Grizzana

Giorgio Morandi (Bologna1890-1964)

Data
1942
Collocazione
sala 30
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 46,5x53,4
Inventario
Giorn. 5841
Iscrizioni

“Morandi a Ragghianti 1942” (in basso a destra e sul rovescio della tela)

Paesaggio a Grizzana con la dedica sul retro, “Morandi a Ragghianti 1942”, testimonia la stretta vicinanza tra il pittore e il noto critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti, che fu tra l’altro membro della Commissione per le acquisizioni della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti nel decennio 1960-70. La dedica richiama il valore simbolico di questo dipinto eseguito quando Morandi si rifugiò sull’Appennino emiliano per sfuggire ai bombardamenti di Bologna: Ragghianti, antifascista e fondatore del Partito d’Azione, nel marzo 1942 veniva arrestato a Modena, confinato e nuovamente arrestato nel 1943, sorte che tocco anche a Morandi in quello stesso anno.

Così come le celebri ripetizioni tematiche delle nature morte, il paesaggio di Grizzana è sottoposto ad una calibrata sintesi formale che associa scomposizione e ricomposizione volumetrica per cubi operata da Cézanne, alla sospesa indagine degli spazi di Piero della Francesca, riscoperto dalla cerchia di intellettuali che intorno alla rivista “Valori Plastici” rileggevano la pittura della tradizione toscana.

Pochi mezzi compongono il dipinto: una sovrapposizione di verdi che, grazie a pochi segni tra luce e ombra, delinea le forme di alberi e colline, in mezzo alle quali appare, come un cubo, la sagoma di una casa da cui si dipana un sentiero. Si tratta di dati colti dal vero ma decantati in uno studio attento e costruiti come una “natura viva” sul palcoscenico di una collina nell’Appennino bolognese.

 

 

 

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