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Gioco del Saccomazzone

Romolo Ferrucci detto Romolo del Tadda (Fiesole, 1544 – Firenze, 1621); Orazio Mochi(Firenze, 1571 – Firenze, 1625)

Data
1620 c.
Collocazione
Viale dei Cipressi
Tecnica
Pietra serena
Dimensioni
h. 158 cm
Inventario
Boboli n. 147

Nel 1620 Cosimo II commissionò diverse sculture di genere destinate al Giardino di Boboli, tra cui il Gioco del Saccomazzone, un passatempo tipicamente toscano, che si può definire una variante della “mosca cieca”. Siamo nell’ambito dei giochi villerecci e rusticani in perfetta sintonia con il contesto agreste del Giardino di Boboli, e con la scenografia teatrale dei suoi luoghi più intimi.

La scultura illustra con grande vivacità questo antico gioco fiorentino, che rappresenta la lotta tra due contendenti, entrambi bendati, dei quali l’uno doveva colpire l’altro con un panno annodato – sebbene quello del ragazzo di sinistra sia andato perso – senza staccare la mano da un punto prestabilito solitamente costituito da una roccia. L’ideazione del gruppo scultoreo spetta a Orazio Mochi, che, secondo quanto riporta Filippo Baldinucci, abbozzò l’opera prima in cera, e poi a grandezza naturale presumibilmente intorno al 1614-1615, ottenendo però un risultato deludente. Sempre il Baldinucci ricorda un bronzetto dello stesso autore, di cui esistono ancora delle copie, raffigurante due villani colti nel momento del gioco del Saccomazzone che invece ottenne un grande successo tanto che lo scultore ne realizzò diverse versioni in bronzo, cera e gesso. Anche Giulio Parigi, l’architetto che sovrintendeva al riallestimento del Giardino di Boboli, ne richiese una replica in pietra a grandezza naturale per arredare il parco mediceo. Il Mochi però, ricordato dalle fonti per la sua abilità di modellatore, non era altrettanto stimato come scultore, motivo per il quale l’esecuzione del gruppo venne affidata a Romolo Ferrucci detto del Tadda. La presenza del Gioco del Saccomazzone, situato alla fine del Viottolone nello spazio antistante l’Isola, è attestata fin dal 1622 e fa da pendant al gruppo scultoreo raffigurante il Gioco della Pentolaccia.

Bibliografia

F. Gurrieri, J. Chatfield, Boboli Gardens, Edam 1971, p. 53;.L. M. Medri, Le statue di genere nel giardino di Boboli, in La Reggia Rivelata, catalogo della mostra (Firenze, 7 dicembre 2003 – 31 maggio 2004), a cura di A. Farà e D. Heikamp, Giunti, Firenze, 2003, p. 191;L. M. Medri, Il Giardino di Boboli, Silvana 2003;G. Capecchi, Cosimo II e le arti di Boboli, Olschki 2008, p. 29-30.

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Testo di
Elena Marconi; Guidetta Tamburini
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