Gruppo di figure
Jacopo di Giovanni di Francesco, chiamato Jacone (Firenze, 6 febbraio 1495-24 maggio 1554)
Sul Gruppo di figure in esame e sul Giovane stante a figura intera, con libro, un foglio a pietra rossa conservato ugualmente agli Uffizi (inv. 344 F), poggia la ricostruzione del corpus di disegni di Jacone, artista fiorentino che non godette di un grande successo come pittore, mentre, secondo la testimonianza di Giorgio Vasari, fu considerato un abile disegnatore.
L’iscrizione antica, nella quale è stata riconosciuta la probabile calligrafia di Filippo Baldinucci, li assegna a “Giacone”; rendendo possibile la loro identificazione con i due fogli dell’artista menzionati genericamente nella famosa Listra dei disegni posseduti dal cardinale Leopoldo de’ Medici, compilata da Baldinucci nel 1673 e aggiornata al 1675. I due disegni sono contraddistinti dall’uso della penna velocemente schizzata e della pietra rossa più rifinita e studiata. La maggior parte degli altri fogli eseguiti a penna sembrano interpretare o sviluppare lo stile del Gruppo di figure, mostrando un tratteggio più libero e caotico che sfocia in sintesi guizzanti e nervose del segno e predilige effetti bidimensionali; il foglio presenta inoltre alcune idiosincrasie fisionomiche, tra patetiche e allucinate, che tradiscono possibili frequentazioni di Andrea del Sarto e del Pontormo, quelle stesse che secondo il resoconto vasariano si trovò a coltivare Jacone. Nei profili di colonne raffigurati sullo sfondo, dietro l’uomo seduto, è stata ravvisata la conoscenza di motivi di Michelangelo ricorrenti in San Lorenzo, elementi che sottolineano i suoi legami con l’artista, più volte ribaditi dalla critica, sia in relazione al tracciato dei fogli a penna, che alle sue possibili frequentazioni michelangiolesche forse mediate da Aristotile da Sangallo e dall’orafo Piloto