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Epistolae di Francesco Filelfo

Francesco Filelfo (Tolentino, 1398-Firenze 1481)

Data
1498
Collezione
Libri e Archivi
Collocazione
Biblioteca degli Uffizi
Tecnica
Volume a stampa
Dimensioni
h. 31 cm
Inventario
Rari 2 n. 1696
Iscrizioni
Nel recto della seconda carta di guardia compare la dicitura Legato “Persius emendatissumus cum Io.Baptistae Plautii”, Bologna 1502, infatti questo esemplare è storicamente documentato rilegato assieme alle Satire di Persio.

Filelfo nato nel 1398 a Tolentino, completò i suoi primi studi Padova e appena diciottenne fu nominato professore di eloquenza. Fra 1417 e 1419 insegnò anche a Venezia e alla sua erudita conoscenza della lingua greca ottenne di andare a Costantinopoli dove ricevette prestigiosi incarichi dall’imperatore Giovanni Paleologo. Qui perfezionò il greco alla scuola di Giovanni Crisolora, di cui sposò la figlia. Tornato in Italia insegnò a Firenze, Siena, Bologna, Pavia e a Milano al servizio prima dei Visconti poi degli Sforza. A Roma fu protetto da Sisto IV. In tarda età fu richiamato a Firenze da Lorenzo il Magnifico. Filelfo fu un abile adulatore, capace di passare da una corte all’altra comprando favori coi suoi scritti encomiastici

All’interno dell’enorme produzione dell’umanista assume un rilievo particolare il suo ricco Epistolario, circa più di duemila lettere in latino che Filelfo iniziò a raccogliere nel 1451 sino alla sua morte. Le Epistolae, vivaci lettere indirizzate ai maggiori umanisti e ai principali signori d’Italia, furono diffuse in esemplari manoscritti (fra cui ricordiamo il celebre manoscritto 873 della Biblioteca Trivulziana di Milano) e furono stampate più volte alla fine del Quattrocento. La prima edizione, del 1485, fu stampata a Brescia, mentre l’edizione più completa è quella veneziana del 1502. Nelle Epistolae è racchiuso un tesoro di notizie letterarie e politiche che illustrano meravigliosamente il Quattrocento.

Il volume conservato alla Biblioteca degli Uffizi è un incunabolo che fu riprodotto a Venezia, nel 1498, a cura dell’editore Giovanni Tacuino; nel colophon è ben riconoscibile la marca tipografica col doppio cerchio sormontato da due croci. L’esemplare, che era custodito presso la Biblioteca dei Cappuccini di Montughi (cfr. Index librorum omnium Bibliothecae Florentinae Capuccinorum Montiis Ughorum tre partis distinctus.Cum appendice. 1795), pervenne alle Regie Gallerie nel 1810 in seguito alle soppressioni napoleoniche.

Bibliografia

P. Viti, «Filelfo, Francesco», in Dizionario Biografico degli Italiani , Volume 47, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997; F Filelfo, Opere storiche e politiche. Volume I. Filelfo e la storia. A cura di Gabriella Albanese e Paolo Pontari, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2018; F. Filelfo, Corrispondenza. I. Lettere volgari. Edizione critica e commento a cura di Nicoletta Marcelli, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2019. ;Manoscritto 211 , 1810, Firenze, Biblioteca degli Uffizi

Testo di
Silvia Pagni
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