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Servizio da caffè

Manifattura Dagoty, Parigi; Manifattura Ginori, Doccia (riassortimento)

Data
1810 circa; 1821 circa
Collocazione
Museo delle porcellane
Tecnica
Porcellana dipinta in policromia e dorata
Inventario
Mobili Palazzo Pitti nn.170-172, 174 (Manifattura Dagoty),173 (Manifattura Ginori)
Iscrizioni

Marca “Manufacture de / SM l’Impératrice / Dagoty / à Paris”, in rosso (sotto una tazza); “Manuf /P.L. Dagoty / à Paris”, in rosso (sotto la lattiera); stella a sei punte, in oro (sotto la zuccheriera)

Iscrizione “Le Pâtre et le Lion” (caffettiera); “Le Chêne et le Rousea” (lattiera); “Conseil tenu par les Rats” (zuccheriera); “Le corneille et l’aigle”, “Les Poissons et le Cormoran” (tazzine); “Les deux ruisseaux” (vassoio)

Questo servizio da tête-a-tête dalle curiose forme fu probabilmente commissionato da Elisa Baciocchi alla Manifattura Dagoty, in seguito alla sua visita nel 1810. In quell’occasione la granduchessa aveva ordinato per la Villa di Marlia a Lucca due servizi, di cui quello da dessert è conservato a Palazzo Pitti (inv. A.c.e. 1911, nn. 804, 997-999).

Il nostro servizio è caratterizzato da forte eclettismo: la lattiera e la zuccheriera hanno come piede tre zampe leonine; la caffettiera ha nella parte superiore un cigno - dal cui becco fuoriesce la bevanda- afferrato nella parte posteriore da un serpente che ha funzione di ansa. Il gruppo cigno/serpente racchiude il coperchio con il pomello modellato a forma di testa di capriolo. L’oro riveste interamente gli elementi che compongono il servizio, con un motivo decorativo a foglie lanceolate. L’impiego del nobile metallo ci orienta verso una committenza regale, così come le raffinate miniature che li caratterizzano. Esse sono tratte dalle incisioni delle Favole di Jean de La Fontaine, ad esclusione de Le corneille et l’aigle riconducibile a una fiaba di Esopo, la cui scena è derivata come anche quella de Les deux ruisseaux, seppur con varianti, dalle tavole del primo volume de Planches pour: Dorat. Œuvres complètes (I edizione 1764, II edizione 1777) disegnate da Clément-Pierre Marillier e incise da Yves-Marie Le Gouaz.

La Manifattura Dagoty era stata fondata alla fine del Settecento da tre fratelli presso Boulevard Poissonnière. Pierre-Louis Dagoty, sopravvissuto a Isidore e Jean Baptiste Etienne, dal 1801 proseguì da solo l’attività e all’Esposizione industriale di Parigi del 1806 aveva ottenuto come riconoscimento una medaglia d’argento e la protezione imperiale, in seguito alla quale la sua fabbrica assunse la denominazione di Manufacture de S. M. Impériale. Tale manifattura realizzò un servizio da tè in porcellana trattata a biscuit nella superficie esterna e dorata in quella interna, attualmente conservato al Museo delle porcellane (inv. A.c.e. 1911, nn. 1027-1032). Non è nota la sua committenza, ma la lattiera presenta un cigno simile a quello che adorna la nostra caffettiera, dettaglio che ci riconduce alla granduchessa, poiché esso è protagonista nella decorazione delle porcellane di Sèvres donatele dal fratello, come il fastoso servizio da entrée e da dessert e la coppia di vasi Cordelier, attualmente nelle raccolte di Palazzo Pitti (inv. O.d.A. 1911, nn. 928-929).

Testo di
Rita Balleri
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