Il presente studio s’incentra su una serie di autoritratti problematici di Annibale Carracci che, esposti agli Uffizi, ci regalano un’immagine dell’artista indubbiamente più sfumata. La più celebre raffigurazione di Carracci è immortalata in due tele pressoché identiche – l’Autoritratto sul cavalletto degli Uffizi e quello dell’Hermitage – qui sottoposte a scrupoloso scrutinio. Riconoscendo un dipinto autografo nella versione dell’Hermitage, l’autrice affronta il tema della sua non coincidenza con l’opera meta-pittorica per antonomasia: il famoso autoritratto perduto realizzato sulla tavolozza del pittore. Lo studio scorge nel quadro dell’Hermitage una riflessione sull’immortalità, nella quale l’artista rivolge allo spettatore uno sguardo che sfida i secoli con un gesto autorappresentativo di rara modestia. Combinando tutte le variazioni sul tema, il corpus celebra l’incanto che avvolge la figura di Annibale e l’indefessa ricerca di un bersaglio sfuggente: un autoritratto autentico degno della collezione degli Uffizi.

Annibale Carracci, Self-Portrait on an Easel, ca. 1604 or a later copy, oil on panel, 36.5 x 29.8 cm. Florence, Uffizi Gallery (inv. 1890, no. 1774).Annibale Carracci, So-called “Romantic” Self-Portrait, ca. 1590/91, oil on canvas, 71 x 56 cm. Florence, Uffizi Gallery (inv. 1890, no. 1803).Annibale Carracci, Self-Portrait in Profile, ca. 1590/91, oil on canvas, 46.5 x 39.6. Florence, Uffizi Gallery (inv. 1890, no. 1797).
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Informazioni
Gail Feigenbaum
Gail Feigenbaum, An Evanescent Corpus of Self-Portraits by Annibale Carracci in the Uffizi, in “Imagines”, n. 4, maggio 2020, pp. 76-97
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