Bagliori Dorati Il Gotico Internazionale a Firenze 1375-1440
Il bagliore dell’oro applicato sulle tavole dipinte, e l’effetto che quest’oro doveva creare
Un’importante mostra che intende ricostruire il panorama dell’arte fiorentina è ospitata presso la Galleria degli Uffizi. Una mostra bella e dorata che vuole concentrarsi sul periodo artistico tra il 1375 e il 1440, spesso conosciuto come Gotico Internazionale.
Il Gotico Internazionale, che abbraccia la seconda parte del XIV e l'inizio del XV secolo, nasce in un mondo in cui, grazie alle nuove e fiorenti rotte commerciali europee, gli artisti viaggiavano più che mai. La fine del XIV e l'inizio del XV secolo furono un periodo di transizione in cui nessuno stile dominò nell'arte fiorentina.
Esposti in mostra accanto a dipinti celebrati da secoli altri pregevolissimi ma finora poco conosciuti al grande pubblico, così come sculture lignee e marmoree, codici miniati, lavori d’arte sacra e profana. Opere di qualità superba e di indiscutibile valore storico che provengono da prestigiose istituzioni museali, così come da collezioni private sia italiane che straniere.
La mostra si propone di illustrare un periodo unico, vario e sfaccettato, della storia dell'arte.
Il percorso espositivo segue un ordine cronologico e i visitatori possono ammirare opere dei più importanti artisti della fine del Trecento, inclusi maestri quali Agnolo Gaddi, Spinello Aretino, Antonio Veneziano, Gherardo Starnina, Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano, così come Lorenzo Ghiberti e Fra Angelico.
L’Adorazione dei Magi (1423) di Gentile da Fabriano è uno dei capolavori supremi di ogni epoca ed è ampiamente riconosciuto come l'apice della pittura tardo-gotica. Fu commissionato da Palla Strozzi, uno degli uomini più ricchi di Firenze, un sostenitore dell'umanesimo e uno studioso precoce del greco.
Concepita come la continuazione della mostra del 2008 Eredità di Giotto, Arte a Firenze 1340-1375, l’attuale mostra rivela come i maestri del tardo XIV secolo abbiano affinato la robusta e colorata audacia di Giotto con una nuova e più opulenta delicatezza.