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Testa di fanciulla di profilo

Francesco Mazzola, detto il Parmigianino (Parma, 1503 – Casalmaggiore, 1540)

Data
1524 c.
Tecnica
Pietra rossa su carta
Dimensioni
170 x 120 mm
Inventario
n. 1331 F recto

Ritenuto in epoca antica un autografo di Raffaello e, alla fine dell’Ottocento, opera di scuola, il disegno è stato di recente restituito alla mano del Parmigianino.

La testa di fanciulla ritratta sul foglio non è collegabile con certezza ad alcun progetto pittorico; pare, piuttosto, la trasposizione di un’immagine ideale ispirata alle tipologie femminili di Raffaello e, in particolare, ai canoni di bellezza rappresentati dai suoi volti. Mazzola instaura infatti, sin dagli inizi della sua attività, un complesso dialogo con l’Urbinate che rappresenta per il giovane artista un modello da imitare, emulare e superare. Egli studia con intensità, soprattutto tramite il disegno, dipinti e incisioni tratte da invenzioni del Sanzio. Anche se entrò in contatto con alcuni esemplari raffaelleschi durante la prima fase parmense (fino al 1524), è probabile che quest’immagine così vicina ai modelli dell’Urbinate sia il risultato di una profonda conoscenza delle opere di quell’artista possibile solo nel corso del soggiorno romano (1524-1527).

Il segno a pietra rossa morbido e sfumato deriva invece dal Correggio: intorno al 1520 Mazzola attese infatti alla decorazione ad affresco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma al fianco del più anziano collega, del quale studiò i disegni, condotti in larga parte con quella tecnica.

I modelli femminili di Raffaello, celebrati già in antico per i loro caratteri di grazia, dovettero ispirare nel Parmigianino una personale interpretazione che lo porterà a elaborare un nuovo e originale ideale di bellezza.

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