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I santi Maria Maddalena, Niccolò, Giovanni Battista, Giorgio Nelle cuspidi: l’angelo annunciante, i santi Bernardo di Chiaravalle e Domenico; la Vergine annunciata

Gentile da Fabriano (Fabriano 1370 circa – Roma 1427)

Data
1425
Collezione
Pittura
Collocazione
A8 Masaccio – Beato Angelico
Tecnica
Tempera su tavola, fondo oro
Dimensioni
108 x 62 cm ciascuno
Inventario
1890 n. 887

I quattro pannelli, sormontati da cuspidi decorate con coppie di angeli e medaglioni figurati, facevano parte di un polittico al centro del quale era raffigurata la Madonna con il Bambino in trono e angeli (oggi alla National Gallery di Londra, inv. L37). L’opera doveva presentarsi come una grandiosa macchina d’altare, dotata di una fastosa carpenteria lignea intagliata, dorata e dipinta, e completata in basso dal gradino nel quale erano illustrati episodi della leggenda di san Nicola, oggi divisi tra la Pinacoteca Vaticana (inv. 40247-40250) e la National Gallery of Art di Washington (inv.1939.1.268).

Gli attributi iconografici dei quattro Santi permettono la loro identificazione. Maria Maddalena, la peccatrice redenta, indossa vesti di colore rosso e regge un vaso con l’unguento profumato con cui rese omaggio a Gesù. Accanto a lei è raffigurato il santo vescovo Nicola, in origine posto in posizione d’onore a destra della Madonna col Bambino. Il santo, oltre ai paramenti vescovili e al bastone pastorale peculiare della carica ecclesiastica, reca nella mano destra tre sfere d’oro, in riferimento ad uno dei più famosi miracoli della sua leggenda. Segue la figura di Giovanni battista, patrono della città di Firenze, caratterizzato dall’aspetto incolto dell’asceta e dalla rude veste di pelliccia indossata sotto il manto rosso. Chiude la sequenza il nobile cavaliere e martire Giorgio, che indossa una scintillante armatura e porta un vessillo e uno scudo recanti una croce rossa in campo bianco, in riferimento alla croce di Cristo e alla Chiesa.

Il fastoso polittico sormontava l’altare maggiore della chiesa di San Niccolò Oltrarno a Firenze ed era stato commissionato per lascito testamentario da un facoltoso mercante, Bernardo di Castello Quaratesi, morto nel 1423 e titolare del patronato dell’altare dal 1421. Un’iscrizione nella cornice, oggi perduta e tramandata dalle fonti antiche, recava il nome del pittore Gentile da Fabriano e la data maggio 1425.

Insieme all’Adorazione dei Magi (Uffizi, inv.1890 n. 8364) rappresenta l’apice dell’attività di Gentile da Fabriano a Firenze, dove era giunto nel 1420 dopo aver conosciuto lo sfarzo delle corti dell’Italia centro-settentrionale. A distanza di sei secoli, si ammira ancora la perizia tecnica raggiunta dal pittore marchigiano nella lavorazione della foglia d'oro e d’argento, con effetti di ostentata preziosità ed effetti traslucidi delle superfici. La ricchezza decorativa e la sovrabbondanza dei panneggi, caratteristici dello stile gotico internazionale, si accompagnano ad intenti spaziali sottolineati dal degradare della luce sulla tappezzeria del piano di calpestio e dalla posa in scorcio della figura di Maria Maddalena, che riflettono le novità rinascimentali in voga a Firenze.

Rimasto sempre presso la chiesa di San Niccolò Oltrarno, il polittico fu smembrato nei primi decenni del XIX secolo e i quattro pannelli con i Santi furono donati alle Gallerie fiorentine nel 1878 da Niccolò Quaratesi.

Agli Uffizi dal 1879.

Bibliografia

A. De Marchi, Gentile da Fabriano. Un viaggio nella pittura italiana alla fine del gotico, Milano 1992, pp. 176-184; A. Cecchi, I Quaratesi di San Niccolò Oltrarno e Gentile da Fabriano, in Gentile da Fabriano agli Uffizi, a cura di A. Cecchi, Cinisello Balsamo (MI) 2005, pp. 59-65; A. Cecchi, in Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento, catalogo della mostra a cura di L. Laureati e F. Mochi Onori, Fabriano 2006, pp. 256-261 cat. IV.3

Testo di
Daniela Parenti, Giulia Mancini
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