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Piatti per il servizio da dessert

Manifattura Dagoty, Parigi; Manifattura Ginori, Doccia (riassortimento)

Data
1810 circa; 1810-1825 circa
Collocazione
Museo delle porcellane
Tecnica
Porcellana dipinta in policromia e dorata
Dimensioni
diam. 21,8 cm
Inventario
Argenti con estimo 1911 804 (Manifattura Dagoty), 997-999 (Manifattura Ginori)
Iscrizioni

In rosso “Manufacture / de S.M. l’Impératrice / P.L. Dagoty / à Paris”

Marca Stella oro (Manifattura Ginori)

Il “servito di porcellana decorato a colori di Parigi”, così descritto nell’inventario della villa Reale di Marlia a Lucca, ci introduce a una ricca varietà di decorazioni, è caratterizzato da un motivo in comune costituito da due bande verdi intervallate da filettature e elementi geometrici eseguiti in oro. Al centro dei piatti conservati al Museo delle porcellane vi sono varie tipologie di raffigurazioni, di cui due di gusto antiquario con figure nell’una in monocromo ocra e nell’altra verde, in una tonalità vicina a quella impiegata per la fascia. Si tratta di una decorazione in linea con il gusto dei viaggiatori del Grand Tour e assai diffusa nella Manifattura Dagoty, dove era definita all’Etrusca” in riferimento alla derivazione dalle pitture dei vasi attici della Magna Grecia resi noti attraverso i repertori a stampa, quali l’Antiquités Etrusques Grecques et Romaines tirés du Cabinet de Monsieur di Pierre d’Hancarville del 1766. Sempre in linea con lo stile decorativo della fabbrica francese sono le rappresentazioni d’ispirazione olandese con paesaggi boschivi in monocromo color seppia animati da animali o uomini. A queste rappresentazioni si alternano quelle in policromia sia con scene di vita pastorale, sia con la riproduzione di animali rari come gli uccelli esotici tratti da repertori a stampa come, ad esempio, la Histoire naturelle, générale et particulière, avec la description du Cabinet du Roi di Georges-Louis Leclerc de Buffon del 1749-1789, da cui peraltro è stato copiato il giaguaro riprodotto in monocromia seppia dalla Manifattura di Doccia su uno di questi piatti.

Le parti che compongono questo sontuoso servizio da dessert erano in origine centoquarantadue. Oltre a piattini e vassoi, esso era composto da quattro geliere, quattro zuccheriere (non rintracciate), quattro alzate di cui due a coppa, sedici compostiere e quattro fruttiere modellate a forma di cestini con piedini. Fu eseguito dalla parigina Manifattura Dagoty su richiesta della neo granduchessa di Toscana Elisa Baciocchi, che lo commissionò nel 1810 dopo la sua visita alla fabbrica. La Manifattura era stata fondata a Parigi alla fine del Settecento dai tre fratelli Dagoty presso Boulevard Poissonnière; Pierre-Louis Dagoty, sopravvissuto a Isidore e Jean Baptiste Etienne, proseguì da solo l’attività a partire dal 1801. All’Esposizione industriale di Parigi del 1806 Pierre-Louis ottenne come riconoscimento una medaglia d’argento, grazie alla quale acquisì la protezione imperiale e la sua fabbrica assunse la denominazione di Manufacture de S. M. Impériale. Questo servito venne in seguito integrato dalla Manifattura Ginori di Doccia con tre piattini ancora conservati al Museo delle porcellane di Palazzo Pitti, probabilmente in sostituzione degli originali andati rotti. E’ verosimile ipotizzare che il suo riassortimento sia avvenuto tra il 1820 e il 1825, quando era ancora in uso presso la Villa Reale di Marlia a Lucca. A partire dal 1865 ad oggi i pezzi riscontrati che ne costituivano l’insieme sono stati suddivisi tra le raccolte del Museo delle porcellane di Palazzo Pitti, della Villa Medicea della Petraia a Castello (Firenze), della Villa Medicea di Poggio a Caiano e del Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.

Testo di
Rita Balleri
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