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Autoritratto

Vito Pardo (Venezia 1872 - Roma 1933)

Data
1923
Collocazione
Depositi
Tecnica
Bronzo
Dimensioni
66 x 51 x 29,5 cm
Inventario
Giornale 872

Vito Pardo si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida dello scultore Antonio Dal Zotto e diviene poi allievo di Giulio Monteverde a Roma. Si afferma come autore di monumenti ai caduti della Grande Guerra ed è noto in particolare per uno degli esempi più maestosi d’Italia, ovvero il Monumento Nazionale delle Marche ai Caduti di Castelfidardo sulla collina di Monte Cucco. Nel Parco delle Rimembranze, che accoglie il gruppo commemorativo, si trova anche un’erma dedicata nel 1923 all’artista dai cittadini di Castelfidardo che reca sulla sommità un autoritratto in bronzo omologo al nostro. Si chiarisce così l’appartenenza dell’Autoritratto della Galleria d’Arte Moderna (donato dall’artista in quello stesso 1923) a un medesimo nucleo di fusioni originate dall’erma di Castelfidardo. A sovvertire l’impostazione accademica del ritratto spicca tuttavia la scelta singolare dell’artista di rappresentarsi con indosso un cappello da ciclista, a richiamare l’impresa di cui fu protagonista: il 12 giugno del 1897 Vito Pardo guidò un gruppo di ciclisti romani verso Napoli riuscendo a coprire la tappa in un giorno solo. Nacque così il Gruppo Audax – dall’appellativo di “audaci” attribuito loro dalle cronache del tempo, considerando anche l’uso di biciclette pesantissime, senza cambio e con ruote piene – al quale va anche il merito di aver ispirato la nascita nel 1904 della randonnée, storica disciplina di cicloturismo su lunghe distanze di cui la Paris-Brest-Paris rappresenta il simbolo.

Testo di
Chiara Toti
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