Modello del Monumento a Nicola Demidoff

Lorenzo Bartolini (Savignano 1777 - Firenze 1850)
Data
1840
Collocazione
Sala 4
Tecnica
Marmo
Dimensioni
70 x 87,5 x 87,51 cm
Iscrizioni

Sul fronte dello zoccolo: “MAEMORIAE AETERNAE NEC NON CARISSIMAE/PATRIS,/AUCTORE BARTOLINI/REGNANTE LEOPOLDO II,/ANNO I.C.MDCCCXL,/HOCMONUMENTUM, GRATAE PIETATIS,/POSUIT MEMOR/ANATOLIUS DE DEMIDOFF”

Inventario
Giorn. 2364

A partire dal 1830 Lorenzo Bartolini si dedicò al monumento funebre in memoria del principe e ambasciatore russo Nicola Demidoff su commissione del figlio Anatolio, ricco industriale minerario. La maestosa opera è ancora oggi visibile in piazza Demidoff a Firenze, dove fu posta nel 1871.

Il bozzetto in questione, ridotto a un terzo dal vero, rappresenta una prima idea che doveva essere approvata per intraprendere la realizzazione vera e propria dell’opera. Alla sommità del gruppo scultoreo è raffigurato il principe nell’atto di abbracciare il figlio, entrambi abbigliati con vesti antiche. Ai loro piedi è inginocchiata la figura della Riconoscenza, mentre ai quattro angoli della base sono delle figure simboliche che alludono alla vita terrena del principe: la Siberia, nei panni di una donna che stringe nella mano sinistra il martello del minatori e con l’altra sostiene Plutone bambino, ricorda la ricchezza proveniente dagli scavi delle miniere siberiane; la Misericordia, che sorregge un ragazzo moribondo e copre col suo mantello una fanciulla, allusione alla generosità della famiglia Demidoff nei confronti dei bisognosi; la Verità che si scopre all'arte, simbolo della protezione offerta alle arti figurative; la Musa dei Conviti, in ricordo dei numerosi e ricchi banchetti elargiti dal principe.

Il lavoro fu esposto nel 1840 al salon di Parigi e successivamente destinato dapprima alla Villa di San Donato in Polverosa (oggi distrutta) e poi, nel 1872, ai piedi di uno scalone nella tenuta di Pratolino. Dal 1970 è a Palazzo Pitti nella Galleria d'arte moderna come dono da parte del principe Paolo di Jugoslavia, in occasione della vendita di oggetti e manufatti della Villa di Pratolino, avvenuta nel 1969.