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Icona Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti (1890 n. 9367)

Russia centrale

Data
1700-1730 c.
Collocazione
Sala 3
Tecnica
Tempera su tavola
Dimensioni
31,1x27 cm
Inventario
1890 n. 9367

La Madre di Dio siede in trono, mentre gruppi di bisognosi si rivolgono a lei come loro avvocata e protettrice. A sinistra, dall’alto, sono raffigurati gli afflitti, gli ignudi e i peccatori; a destra, dall’alto, gli offesi, gli affamati e i sofferenti. Le iscrizioni ricordano le sventure e l’aiuto portato dalla Madre di Dio in risposta alle loro preghiere. I messaggeri celesti, gli angeli, distribuiscono benefici a nome della Vergine.

Le icone della “Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti”, che compaiono in Russia dal XVII secolo, si basavano sui testi di alcune preghiere mariane, primo fra tutti un inno dell’Ottoèco, tono 2: «Gioia di tutti gli afflitti, tu sei avvocata ai derelitti, alimento ai miseri, conforto ai pellegrini, bastone ai ciechi, soccorso ai deboli, protezione e intercessione a chi si affanna, agli orfani aiuto e misericordia dell’Altissimo, o Purissima: affrettati, ti preghiamo, a salvare i tuoi servi». Alla diffusione della devozione per questa tipologia iconografica, contribuì la miracolosa guarigione di una donna attribuita all’icona conservata nella chiesa della Trasfigurazione nella via Ordynka a Mosca, avvenuta nel 1688.

Diversamente dal modello moscovita, che raffigurava la Vergine stante, l’icona delle Gallerie degli Uffizi rappresenta Maria in trono, tema tradizionale che viene adattato alla nuova tipologia iconografica. Come gran parte delle icone della raccolta fiorentina, il dipinto presenta una reinterpretazione in chiave provinciale dei modi dei maestri del Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca degli anni a cavallo fra XVII e XVIII secolo. Il trono è connotato da elementi decorativi di stile barocco, le figure presentano un marcato plasticismo e le parti in aggetto dei panneggi sono illuminate con sottili tratteggi che replicano la doratura ad assist.

Testo di
Daniela Parenti
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