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La Biblioteca e le sue raccolte

Collezione
Libri e Archivi
Collocazione
Uffizi, piano primo

Per conoscere e capire la Biblioteca degli Uffizi (ex Biblioteca Magliabechiana) e il raffinato ambiente che l’accoglie è importante soffermarsi innanzitutto sulla figura di Antonio Magliabechi, il cui busto severo campeggia in fondo al Salone. Antonio Magliabechi (Firenze 1633-1714) è stato erudito, bibliofilo italiano e bibliotecario dei granduchi medicei di Toscana. Cosimo III gli affidò la custodia della Biblioteca Medicea Palatina, a Palazzo Pitti, mentre per la biblioteca del Cardinal Leopoldo stese un vasto catalogo. Si occupò inoltre della raccolta libraria del principe Ferdinando, formatasi alla fine del Seicento.

Alla sua morte il Magliabechi lasciò un'eredità di circa 30.000 volumi (manoscritti e a stampa), parte presso la sua abitazione in via della Scala e parte in Palazzo Vecchio. Grazie a questa donazione Firenze ebbe la sua prima biblioteca pubblica, nucleo originario dell'attuale Biblioteca Nazionale Centrale. Per sistemare i volumi, gli esecutori testamentari Marmi e Comparini, che furono i primi bibliotecari della raccolta, provvidero a prendere in affitto presso gli Uffizi l'antico teatro degli Istrioni-proprietà della Dogana di Firenze-conosciuto nel Cinquecento come il Teatrino della “Baldracca” dal nome dal malfamato quartiere di osterie e bordelli dove si esibivano gli attori della Commedia dell'Arte, istrioni degli spettacoli popolari. Nel corso dell’ultimo restauro sono riemersi una serie di affreschi inneggianti all'etica e alla cultura (ad esempio la Sapienza che scaccia la Lascivia) ed in polemica con l'antico uso del locale, come ricorda l’iscrizione sul cartiglio nella sala di lettura: QUIDNI DICARIS/STUDIORUM APPETENS LITERARUMQUE CULTRIX/ FLORENTIA/THEATRUM IAMDIU HISTRIONIA ET RISUI DICATUM/NUNC MELIORE FATO CONVERSUM EST/IN PUBLICUM DOMICILIUM ERUDITIONIS/ATQUE MUSARUM (Perché, o Firenze, non potresti esser detta bramosa di studi e cultrice di lettere, tu per lungo tempo teatro da commedia e dedito al riso e ora trasformato con miglior destino a pubblico domicilio di Erudizione e di Poesia?).

Il riallestimento dello spazio e la sua decorazione erano stati affidati alle sobrie cure dell’artista e architetto di corte medicea Giovan Battista Foggini. Per l'allestimento della Biblioteca e la sua preparazione in vista dell'apertura al pubblico, ebbe un ruolo determinante l'intervento del granduca Gian Gastone de’ Medici che si adoprò per istituire a favore della Magliabechiana il diritto di stampa e il deposito legale dei libri da parte di tutti i tipografi di Firenze. Finalmente il primo martedì del 1747 - regnante Francesco Stefano di Lorena - la Biblioteca Magliabechiana fu aperta al pubblico diventando per oltre due secoli ritrovo degli accademici fiorentini e dei più illustri studiosi italiani e stranieri.

A seguito dell’unità d’Italia, nel 1885 la Magliabechiana acquisì il titolo di Biblioteca Nazionale Centrale. Cinquant’anni dopo, nel 1935 tutti i volumi vennero trasferiti nella nuova sede della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze in piazza Cavalleggeri. Il 16 dicembre 1998 nel settecentesco salone Magliabechiano prese sede la Biblioteca degli Uffizi. La Biblioteca è fonte preziosa per la storia della Galleria degli Uffizi e dei Musei fiorentini: possiede Inventari della Tribuna dal 1589 fino al 1890, i carteggi degli artisti, dei Direttori, degli Antiquari, le guide storiche, biografie di artisti, cataloghi di mostre e musei di tutto il mondo, nonché importanti documenti fondamentali per ricostruire la storia e la provenienza dei beni delle collezioni museali.

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