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Autoritratto

Arcangela Paladini (Pistoia 1596 - Firenze 1622)

Data
1621
Collezione
Pittura
Collocazione
Depositi
Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
54,5 x 43,5 cm
Inventario
1890 n. 2019
Iscrizioni

 “SEREN.MA MARIAE MAGDALENAE AUSTRIACAE IUSSU MANO PROPRIA SE PINGEBAT A: D: 1621” sul verso della tela

Figlia del pittore Filippo Paladini, Arcangela fu educata nel monastero di Sant’Agata a Firenze, non fu solo pittrice, ma anche cantante ed esperta di ricamo. Fin da piccola godette della protezione delle granduchesse medicee Cristina di Lorena prima e Maria Maddalena d’Austria poi, che ne favorirono la formazione artistica. Studiò infatti pittura con Jacopo Ligozzi e canto con Francesca Caccini esibendosi dinanzi la corte granducale nella chiesa di Santa Felicita e a Palazzo Pitti. Nel 1616 sposò un ricamatore fiammingo, Jan Broomans di Anversa, dal quale apprese la professione in cui divenne talmente abile da rendersi nota, oltre che come“cantatrice” prediletta dalla casata medicea, anche come “l’Arcangiola ricamatora”. La giovane talentuosa artista morì nel 1622, all’età di appena 23 anni. Maria Maddalena d’Austria fece erigere in sua memoria un monumento funebre nella chiesa di Santa Felicita decorato con le figure della Musica e della Pittura, eseguite dallo scultore Antonio Novelli.

L’autoritratto, realizzato su richiesta della granduchessa, è l’unico dipinto che conosciamo di Arcangela e documenta le sue fattezze appena un anno prima della scomparsa: l’abito scuro e il giro di perle amplificano l’intensità del bel volto, mentre la semplicità e la sobrietà del suo aspetto indicano un animo incline alla devozione e alla riservatezza.

Testo di
Laura Donati
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