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Abito da casa

Manifattura americana (etichetta “J. Davies Spooner / New York ”)

Data
1898-99 c.
Tecnica
Lana-seta viola, taffetas di seta viola, merletto meccanico nero e avorio
Inventario
Tessuti Antichi 3246

Quest’abito da casa è appartenuto a Charlotte Fearing Taylor (morta a New York nel 1899) e alla figlia Harriet, quest'ultima sposatasi nel 1903 con il conte fiorentino Giuseppe della Gherardesca. L’abito fa parte di un ampio nucleo di abiti e accessori accuratamente conservati da Harriet in due grandi bauli in ricordo della madre, in gran parte riconducibili a sartorie prestigiose americane e francesi, e databili alla fine del XIX secolo.

La Robe d'intérieur, o abito da casa, era un capo che, come suggerisce il nome, veniva utilizzato esclusivamente all’interno delle mura domestiche. Di gran voga fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, coniugava la comodità di un abito di linea morbida, che poteva essere portato senza un busto steccato e indossato con facilità anche senza aiuto, con l’eleganza di un abito adatto, se non a uscire di casa, a ricevere ospiti, o addirittura a partecipare alla cena nel caso fossero presenti solo i membri della famiglia.

L’utilizzo domestico di questi abiti non ne precludeva la preziosità, e spesso erano dotati di strascico, e confezionati con materiali pregiati e dettagli accurati. In questo caso l’abito, in lana-seta viola, si apre “a vestaglia” su un pannello frontale plissettato in taffetas di seta. Collo, revers e polsi sono impreziositi da merletto meccanico nero e avorio, e l’abito è allacciato in vita da una cintura in raso. Le maniche, il cui volume è ancora concentrato sulle spalle, ma hanno abbandonato gli eccessi della metà del decennio, permettono di datare la confezione del capo alla fine degli anni Novanta del XIX secolo.

L’abito è giunto fino a noi allargato nel girovita con l’inserimento di tasselli e l’apertura della plissettatura frontale, sicuramente per un utilizzo durante la gravidanza, periodo in cui le donne conducevano una vita quasi esclusivamente casalinga. In fase di restauro l’abito è stato riportato alla forma originale.

 

Dono di Carlotta Antinori della Gherardesca, Firenze

Bibliografia

La Galleria del Costume/3, Centro Di, Firenze, 1988, p 14; La Galleria del Costume/4, Centro Di, Firenze, 1990, pp 70-71.

Testo di
Camilla Colombo; Vanessa Gavioli
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