Vai al contenuto principaleVai al footer
Approfondimenti | 24/09/2017

La promozione della collezione dei disegni e stampe degli Uffizi e l’impresa editoriale dei “Portafogli Olschki” (1912-1921)

La promozione della collezione dei disegni e stampe degli Uffizi e l’impresa editoriale dei “Portafogli Olschki” (1912-1921)

L’ edizione in facsimile dei Disegni della R. Galleria fu iniziata nel 1912 da Giovanni Poggi, allora direttore della Galleria degli Uffizi e affidata al noto editore bibliofilo Leo Samuel Olschki, che la concluse nel 1921. Per incoraggiare la vendita dei cosiddetti “Portafogli Olschki” e recuperare i costi iniziali, venne creato un collegamento fra i facsimili pubblicati e le mostre annuali.

Nel 1909 il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi organizzò la prima mostra temporanea sulle incisioni di Francesco Bartolozzi [1], un artista fiorentino del XVIII secolo che aveva lavorato in Inghilterra ed aveva conquistato il favore del pubblico inglese. Si chiuse così, definitivamente, la lunga stagione dell’esposizione permanente [2] di disegni e stampe lungo le pareti della Galleria - iniziata nel lontano 1854 - e prese l’avvio un periodo che si caratterizzò soprattutto per la diffusione della conoscenza delle raccolte grafiche degli Uffizi, promossa tramite le mostre temporanee allestite, a cadenza annuale, dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.

Le nuove mostre furono temporanee, in modo tale da preservare le delicate opere d’arte dal danno dell’esposizione permanente alla luce [3] e furono accompagnate da piccoli ed agili cataloghi, privi di illustrazioni, che riportavano solo l’elenco delle opere esposte. I curatori di queste mostre furono Pasquale Nerino Ferri, conservatore della collezione di disegni e stampe della Galleria degli Uffizi - già noto, all’epoca, per aver pubblicato i primi cataloghi [4] di queste speciali raccolte - e il suo collaboratore Filippo Di Pietro [5]. Il giornalista Aldo Sorani, assiduo frequentatore della Galleria degli Uffizi, ci offre una testimonianza di prima mano di questi eventi:

La Galleria degli Uffizi…ha iniziato una serie di mostre individuali…Sono state poste così, sotto gli occhi degli studiosi e del pubblico…una mostra delle stampe del Bartolozzi, una mostra dei disegni di Andrea del Sarto e di Jacopo da Pontormo, una dei disegni del Baroccio, una di quelli del Cigoli. Tutte queste mostre, ordinate ed illustrate con sapienza dal Direttore e dal Segretario del Gabinetto dei disegni e delle stampe negli Uffizi, P. N. Ferri e F. Di Pietro, sono state delle vere rivelazioni[6].

Nel 1912 il direttore della Galleria degli Uffizi, Giovanni Poggi, pensò di promuovere la conoscenza di queste collezioni speciali anche attraverso un’impresa editoriale di grande impegno che egli chiese di realizzare all’editore Leo Samuel Olschki, fondatore dell’omonima casa editrice fiorentina, già molto noto, all’epoca, per i suoi interessi di bibliofilo ed erudito [7]: la pubblicazione dei facsimili dei Disegni della R. Galleria [8].

Giovanni Poggi costituì, a questo scopo, un comitato di esperti [9], formato dal conservatore dei disegni e stampe Pasquale Nerino Ferri, dal collaboratore del Ferri, Filippo Di Pietro, dal conte Carlo Gamba [10], dall’ispettore onorario delle Gallerie fiorentine Charles Loeser [11] ed altri illustri nomi come Corrado Ricci [12], gli storici dell’arte Gustavo Frizzoni, Matteo Marangoni e Odoardo H. Giglioli [13], per scegliere i disegni che potessero illustrare al meglio la collezione degli Uffizi.

L’opera era organizzata in cinque serie, con venti portafogli di venticinque tavole ciascuna, che riproducevano i disegni in facsimile, nella grandezza degli originali, facendoli precedere da una breve presentazione critica. Le riproduzioni fotografiche erano realizzate con i procedimenti tecnici più all’avanguardia, per l’epoca [14], con l’intendimento di poter, addirittura, sostituire gli originali, nelle mostre organizzate in Italia e all’estero [15].

L’editore si finanziò con il sistema della vendita per sottoscrizioni nella quale, all’annuncio della pubblicazione, gli acquirenti si impegnavano ad un pagamento rateale, in cambio del ricevimento periodico dei fascicoli [16]. Anche così, tuttavia, l’impresa risultò molto onerosa, per la casa editrice [17].

Dopo la pubblicazione della prima serie, Pasquale Nerino Ferri ebbe l’idea di collegare questa importante iniziativa editoriale alle mostre temporanee degli Uffizi. Infatti, nel primo fascicolo della seconda serie, dedicato a Ludovico Cigoli, Il Ferri scrisse:

Cogliamo di buon grado l’occasione della mostra dei disegni di Lodovico Cigoli, effettuatasi dal decorso giugno nella R. Galleria degli Uffizi, per dare le riproduzioni a fac-simile di alcuni di essi” [18].

 L’idea era ottima per diffondere la notizia della pubblicazione, anche perché l’impresa editoriale segnò una battuta d’arresto, come scriveva chiaramente Leo Samuel Olschki al direttore della Galleria :

Sono ben lieto ed anche orgoglioso di aver intrapreso a mio rischio e pericolo una sì colossale pubblicazione la quale mi ha procurato sinora soltanto una grande soddisfazione morale, mentre sono ben lungi ancora d’un compenso materiale, poiché le spese della réclame, della propaganda, dell’amministrazione sono tali e tante che non sono ancora al coperto”. [19]

Nel luglio 1914 Olschki comunicò al Poggi, tramite il ragionier Bompani, che “il risultato finanziario della seconda serie” era “di gran lunga inferiore a quello della prima, essendo notevolmente diminuito il numero dei sottoscrittori”, e chiese esplicitamente “se Ella ed i Suoi valenti collaboratori del Comitato” avessero “modo di aiutarci nella diffusione dell’opera, cogli efficaci mezzi di cui dispongono” [20] . Le mostre temporanee sembrarono, probabilmente, il mezzo più efficace a perseguire questo scopo: nel 1914, la mostra su Jacopo Callot e Stefano della Bella, curata da Pasquale Nerino Ferri e Filippo Di Pietro [21], e quella sui Disegni di Scuola Veneziana, a cura di Carlo Gamba [22], si accompagnarono all’uscita dei due portafogli corrispondenti [23] e così accade anche nel 1915, in occasione della Mostra sui disegni dei pittori fiorentini del secolo XVII, a cura di Odoardo Hilyer Giglioli (1870-1963) [24].

L’imponente impresa editoriale dei facsimili dei disegni degli Uffizi continuò anche durante gli anni della prima guerra mondiale, portata avanti, con la consueta passione bibliofila, dall’editore Leo Samuel Olschki e, con tenacia e determinazione, da Giovanni Poggi, che non smise mai di incoraggiare l’opera dei collaboratori dei singoli portafogli.

La pubblicazione dei facsimili giunse a termine solo nel 1921 con il fascicolo curato da Filippo Di Pietro [25]. Ne dava notizia Odoardo H. Giglioli nel contributo su I disegni della R. Galleria degli Uffizi, che l’editore Olschki fece uscire anche in inglese per poterne garantire una più ampia diffusione [26].

Leo Samuel Olschki riconobbe a Giovanni Poggi il merito di aver portato a compimento questa impresa editoriale, nonostante le molte difficoltà, e si disse orgoglioso di averla realizzata. Vale la pena riportare le sue parole :

“Illustre e caro Sig[nor] Comm[endator] Giovanni Poggi, permetta ch’io Le presenti, ora che la grande mia pubblicazione dei Disegni della R. Galleria degli Uffizi è felicemente compiuta, i miei più sentiti ringraziamenti per le sapienti Sue cure e prestazioni consacrate alla piena riuscita della grande opera che onora Lei, gli egregi  Suoi collaboratori, ai quali voglia esternare a mio nome gli atti della mia riconoscenza, ed il nostro paese, l’Italia, dove io svolgo da oltre sette lustri, indefessamente ed onorevolmente, la mia attività editoriale. Credo che nessun paese possa vantare un’opera simile alla nostra ideata e diretta da Lei […] Dobbiamo pur esser lieti di sapere che l’opera rende già notevoli servigi alla divulgazione della cultura artistica colle esposizioni che vari Musei d’Italia e dell’Estero organizzano alternativamente colle tavole dei singoli portafogli. Io per parte mia considero questa pubblicazione come la più grandiosa ed importante uscita dalla mia casa, e se io ne provo orgoglio, lo debbo in grandissima parte a Lei per la sapiente Sua Direzione. [27]"

 

note

[1] P. N. Ferri, F. Di Pietro (a cura di), Catalogo della mostra di stampe incise da Francesco Bartolozzi, Firenze dicembre 1909, Gabinetto dei disegni e delle stampe nella R. Galleria degli Uffizi, Firenze, Giuntina, 1909. Sull’argomento cfr. anche A. M. Petrioli Tofani, Pasquale Nerino Ferri, primo direttore del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi in Gli Uffizi: quattro secoli di una galleria, atti del convegno internazionale di studi (Firenze,1982), a cura di P. Barocchi, G. Ragionieri, Firenze, Olschki, 1983, vol. II, pp. 421-442 e cfr. M. Fileti Mazza, Storia di una collezione: i disegni e le stampe degli Uffizi dal periodo napoleonico al primo conflitto mondiale, Firenze, Olschki, 2014, p. 120.

[2] Cfr, Ivi, cit., pp. 44-120; a questo riguardo cfr. anche A.M. Petrioli Tofani, Pasquale Nerino Ferri, primo direttore ..., cit. e A. Forlani Tempesti, Introduzione, in I grandi disegni italiani degli Uffizi di Firenze, Milano, Silvana Editoriale d’Arte, 1972, pp. 7-74.

[3] P. N. Ferri, F. Di Pietro, Prefazione, in Catalogo della mostra di stampe …, cit., p. 5.

[4] P. N. Ferri (a cura di), Catalogo delle stampe e disegni esposti al pubblico nella R. Galleria degli Uffizi, Firenze, coi tipi dell'Arte della Stampa, 1881; Idem (a cura di), Indice geografico-analitico dei disegni di architettura civile e militare esistenti nella R. Galleria degli Uffizi in Firenze, Roma, presso i principali librai, 1885 (“Indici e cataloghi 3”); Idem, (a cura di), Catalogo riassuntivo della raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi di Firenze, Roma, presso i principali librai, 1890-[1897] (“Indici e cataloghi 12”).

[5] Cfr. V. Scuderi, Filippo di Pietro in Dizionario biografico dei soprintendenti storici dell’arte (1904-1974), Bologna, Bononia University Press, 2007, pp. 227-228 che, tuttavia, fa risalire le prime informazioni al 1922, con l’ingresso ufficiale di Filippo Di Pietro nei ruoli dell’Amministrazione delle Belle Arti, presso la Galleria degli Uffizi.

[6] A. Sorani, I disegni degli Uffizi, in Il secolo XX: rivista mensile illustrata”, a. XII, n. 11, 1913, p. 978.

[7] C. Tagliaferri, Olschki: un secolo di editoria, 1886-1986, vol. 1, La Libreria antiquaria editrice Leo S. Olschki (1886-1945), Firenze, Olschki, 1986.

[8] I disegni della R. Galleria degli Uffizi, Firenze, Olschki,1912-1921, 20 voll, in folio. Di questa pubblicazione ha scritto recentemente: M. Faietti, Dalla Firenze di Luigi Lanzi alla Bologna di Francesco Malaguzzi Valeri: vicissitudini e fortune del disegno bolognese nel Settecento, in Crocevia e capitale della migrazione artistica: forestieri a Bologna e bolognesi nel mondo (sec. XVIII), atti del convegno internazionale di studi (Bologna, 2012), a cura di S. Frommel, Bologna, Bononia University Press, 2013, pp. 387-388.

[10] Sulla figura del conte Gamba cfr. R. Todros, L’occhio del conoscitore. Vita e opere del Conte Carlo Gamba, in Il figurino di moda. La donazione Carlo Gamba alla Biblioteca Marucelliana, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 1989, pp. 7-35. Cfr. anche M. Masini, Il Fondo Carlo Gamba alla Biblioteca degli Uffizi, in “Biblioteche oggi”, vol. XXXII, n. 10, dicembre 2014, pp. 53-55 e Eadem, Archivi in Biblioteca. Le carte di Filippo Rossi e del Conte Carlo Gamba, Tricase (Lecce), Youcanprint, 2015.

[11] Cfr. Associazione Charles Loeser [risorsa elettronica consultata nel settembre 2017]: www.associazionecharlesloeser.it/index_it.htm.

[12] Corrado Ricci fu soprintendente alle Gallerie Fiorentine dal 1903 al 1906 e quindi Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, cfr. M. L. Strocchi, La Compagnia della Ninna. Corrado Ricci e Firenze, 1903-1906, Firenze, Giunti, 2005; cfr. anche S. Sicoli, Corrado Ricci, in Dizionario biografico dei soprintendenti storici dell’arte (1904-1974), Bononia University Press, 2007, pp. 510-527.

[13] Cfr. Tagliaferri, Olschki: un secolo di editoria…, cit., p. 183 e cfr. anche O.H. Giglioli, I disegni della R. Galleria degli Uffizi, Firenze, Olschki, 1922, che riporta il piano generale dell’opera, alle pp. 36-37.

[14] Le riproduzioni furono realizzate a cura dell’Istituto Micrografico Toscano in “fototipia a colori, col procedimento dei negativi selezionati per i diversi colori” (cfr. Ivi, cit., p. 3).

[15] Il testo della lettera cui si fa riferimento è pubblicato integralmente alla fine di questo contributo. AGU (Archivio delle Gallerie degli Uffizi), Archivio Giovanni Poggi, Serie I, Carteggio, n. 14, 240: L. S. Olschki a G. Poggi, lettera dattiloscritta, 4 novembre 1921 (l’inventario analitico dell’archivio Poggi è stato pubblicato da S. Lombardi, L’archivio di Giovanni Poggi (1880-1961) Soprintendente alle Gallerie fiorentine, Firenze, Polistampa, 2011).

[16] Cfr. Tagliaferri, Olschki: un secolo di editoria …, cit., p 113.

[17] Cfr. Ivi, pp. 183-184.

[18] I disegni della R. Galleria degli Uffizi …, cit., Serie II, fasc. I: Cigoli , L’ Empoli, Cr. Allori, Fr. Furini, [testo di] P. N. Ferri, 1913.

[19] AGU, Archivio Giovanni Poggi ..., cit., 231: L. S. Olschki a G. Poggi, “da Villa Olschki, Saltino (Vallombrosa) Lì 10 Agosto ‘14”.

[20] AGU, Archivio Giovanni Poggi ..., cit., 230: A. Bompani a G. Poggi, 6 luglio 1914. L’imponente opera verrà presentata al pubblico colto anche da W. Bombe, I disegni della Galleria degli Uffizi, “La Bibliofilia”, a. XVII, Firenze, Olschki, 1915, pp. 83-97.

[21] P. N. Ferri, F. Di Pietro (a cura di), Mostra dei disegni e incisioni di Jacopo Callot, di Stefano Della Bella e della loro scuola nel Gabinetto dei Disegni della R. Galleria degli Uffizi, dal gennaio all'aprile 1914, Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, 1914.

[22] P. N. Ferri, C. Gamba, C. Loeser (a cura di), Mostra di disegni e stampe di scuola veneziana dei secoli XV e XVI nel Gabinetto dei disegni della R. Galleria degli Uffizi dal maggio al dicembre 1914,m Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1914. Si veda in particolare la postilla manoscritta a p. 6 dell’esemplare GABINETTO DISEGNI E STAMPE UFFIZI, Biblioteca, Rari Misc/Ferri/1914/2, inventario 9216: “N. B. I numeri sottolineati di rosso sono stati riprodotti nel 1° fasc. Serie III) dei Disegni degli Uffizi con testo del C[on]te Gamba?”, che rimanda chiaramente a I disegni della R. Galleria degli Uffizi ..., cit., Serie III, fasc. I, Scuola veneziana [testo di] C. Gamba, 1914.

[23] Cfr. I disegni della R. Galleria degli Uffizi …, cit.,: J. Callot e Stefano della Bella [testo di] F. Di Pietro [1914] e cfr. Ivi, cit., Serie III, fasc. I: Scuola veneziana, [testo di] C. Gamba, 1914.

[24] Cfr. P.N. Ferri, O. H. Giglioli (a cura di), Catalogo della mostra di disegni di pittori fiorentini del secolo XVII nel Gabinetto dei Disegni della R. Galleria degli Uffizi dal gennaio al maggio 1915,  Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1915 e cfr. I disegni della R. Galleria degli Uffizi…., cit, Serie III, fasc. IV : Pittori fiorentini del sec. 17, [testo di] O. H. Giglioli, 1915.

[25] Cfr. I disegni della R. Galleria degli Uffizi…., cit , Serie V, fasc. IV: Disegni ornamentali, [testo di] F. Di Pietro, 1921.

[26] O. H. Giglioli, I disegni della R. Galleria degli Uffizi …, cit. (trad. ingl., The drawings of the Royal Gallery of the Uffizi in Florence).

[27] AGU, Archivio Giovanni Poggi, Serie I, Carteggio, n. 14, 240: L. S. Olschki a G. Poggi, “Firenze, 4 Nov. ‘21”.

La Newsletter delle Gallerie degli Uffizi

Iscriviti per restare informato!