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Off-Site | Dal 09/10/2019 al 07/03/2020

Il Pane e i Sassi. Gli Uffizi in mostra a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 

Il Pane e i Sassi. Gli Uffizi in mostra a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 

L’antico tema del pane tra il mistico, l’allegoria e la vita quotidiana in una selezione di opere delle Gallerie

La mostra Il Pane e i Sassi - L’antico tema del pane in una selezione di opere delle Gallerie degli Uffizi vede, per la prima volta, gli Uffizi in trasferta nella città Capitale Europea della Cultura 2019.
L’esposizione, a cura di Maria Anna Di Pede e Maria Matilde Simari, è organizzata e promossa dalle Gallerie degli Uffizi e dalla Fondazione Sassi di Matera.Ed è proprio negli spazi espositivi della Fondazione Sassi, nel Sasso Barisano, che il racconto dell’antico tema del pane in una selezione di dipinti della Galleria è allestito.  Ognuna delle quattro sezioni propone una serie di opere che evidenziano il valore storico, simbolico e religioso del pane attraverso scene di soggetto sacro e di vita quotidiana, nature morte e paesaggi dedicati al grano e alla sua lavorazione.Cibo del corpo, ma anche nutrimento dell’anima, il pane ha caratterizzato fortemente la cultura e la storia di Matera e, insieme ai Sassi, è diventato l’elemento identitario della città.

In mostra molte le opere che riprendono episodi dell’Antico e del Nuovo testamento: il pane viene offerto insieme al vino ad Abramo da Melchisedek (Genesi 14,18), cade dal cielo in forma di manna (Esodo 16, 1-35), viene moltiplicato da Gesù insieme ai pesci sulle rive del “mare di Galilea” (Giovanni 6, 11-14), è presente sulla mensa dell’"Ultima cena" (Luca 22, 19) raffigurata da suor Teresa Berenice, così come sulla tavola della Cena in Emmaus (Luca 24, 30) dipinta nel bozzetto di Cristofano Allori. Il pane simbolo per eccellenza del rito eucaristico cristiano ed emblema di fertilità per le civiltà antiche, è stato anche il soggetto prediletto per allegorie e scene conviviali. Di diretta discendenza caravaggesca la Natura morta, esposta in mostra, attribuita al grande pittore spagnolo Diego Velázquez che mostra una lucidità ottica, un senso della luce e più di un’analogia con la Cena in Emmaus dipinta dal Caravaggio del 1602, ora conservata nella National Gallery di Londra. Un altro dipinto spagnolo, esposto in mostra a Matera, ripete, dopo più di quarant’anni, i temi e i simboli concepiti da Caravaggio. Si tratta della Natura morta di Francisco Barrera, pittore specializzato nel genere del ‘bodegón’. Degna di nota anche un’intrigante pittura su rame con un grottesco Uomo delle lumache, come viene chiamato il villano letteralmente coperto da corna e simboli biforcuti.  Un vero brano di vita quotidiana del Seicento, narrato con toni attenti e poetici, lo si trova nel dipinto con la veduta di un Mulino di Filippo Napoletano grazie al quale si può osservare il lavoro quotidiano degli uomini impegnati nel trasporto dei sacchi di farina, la vita domestica sottintesa dentro le mura del casolare, la verità di un luogo abitato e vissuto.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “Questa mostra prosegue l’impegno degli Uffizi nell’estendere i propri confini culturali e dialogare attivamente con il territorio. Dopo le mostre all’estero, negli Usa a Cleveland e in Russia a Vladivostok e quelle in Toscana, per la prima volta esporremo una selezione di opere in una mostra degli Uffizi a Matera. È un’opportunità unica per gli appassionati d’arte di ammirare la bellezza originale di queste opere che raccontano un alimento simbolo nella città capitale Europea della Cultura 2019. Il poterlo fare in un contesto del genere, tra i Sassi, acquista un valore unico”.

Il Presidente Fondazione Sassi, Vincenzo Santochirico: “L’immensità e l’universalità dei capolavori delle Gallerie incrociano la millenaria vicenda della Capitale Europea delle Cultura 2019, confermando che quella del pane è una grande storia, ricca di sapienza e poesia, arte e fede, che abbraccia l’intera storia dell’umanità. La cooperazione fra Fondazione Sassi e Gallerie degli Uffizi costituisce anche un’indicazione di metodo per gli anni che verranno: la rete fra istituzioni culturali, il confronto con altre esperienze, l’apertura a scambi e collaborazioni nazionali e internazionali sono essenziali per conservare, consolidare e sviluppare il ruolo conquistato dalla città dei Sassi per il 2019”.

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