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Mostre | Dal 21/10/2015 al 16/05/2016

Il rigore e la grazia. La Compagnia di San Benedetto Bianco nel Seicento fiorentino

Il rigore e la grazia. La Compagnia di San Benedetto Bianco nel Seicento fiorentino

Un tesoro 'segreto' ritrovato viene ospitato negli ambienti annessi alla Cappella Palatina di Palazzo Pitti: un nucleo di opere poco conosciute, dipinte da grandi artisti del Seicento fiorentino e accuratamente restaurate, sono restituite alla fruizione del pubblico.

Il tesoro esposto in mostra proviene quasi interamente dal patrimonio della Compagnia di San Benedetto Bianco, che è stata una fra le più importanti e prestigiose aggregazioni laicali fiorentine, fondata nel 1357 presso il monastero camaldolese di San Salvatore, ma trasferitasi presto a Firenze (1383).

Prima della sua dispersione, uno degli ultimi atti della Compagnia fu la cessione alla Curia arcivescovile di Firenze di tutto il patrimonio artistico che aveva accumulato nel corso dei secoli, tramite commissioni dirette o attraverso donazioni dei confratelli. Il desiderio di rendere sempre più sontuoso l’oratorio e la sede della confraternita aveva infatti spinto molti confratelli a donare dipinti, oggetti sacri e paramenti; per di più, tra i membri della Compagnia, oltre a componenti della famiglia dei Medici, teologi, filosofi, letterati e scienziati, vi furono anche numerosi artisti.

Molti di loro dipinsero per propria devozione alcune opere presentate in mostra che ben esprimono, per lo stile e la scelta dei soggetti raffigurati, la spiritualità penitente di San Benedetto Bianco focalizzata sul sacrificio di Cristo, sommo modello di perfezione a cui ci si poteva avvicinare attraverso penitenze e lunghe visualizzazioni interiori che dovevano sortire una vera e propria ‘immedesimazione.’ Per questo motivo in San Benedetto Bianco le tappe principali della Passione erano tema che veniva divulgato mediante dipinti, piccoli quadri o immagini a stampa come continui richiami visivi per i confratelli.
Tra le opere presenti in mostra ne figurano alcune che erano parte di un’importante donazione ricevuta dalla Compagnia nel 1680 da parte del confratello Gabriello Zuti; essa presenta una serie di otto tele a soggetto biblico realizzate da alcuni fra i maggiori artisti del Seicento fiorentino.


La mostra, come il catalogo edito da Sillabe, è a cura di Alessandro Grassi, Michel Scipioni, Giovanni Serafini, ed è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Firenze, Pistoia e Prato, il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, e Firenze Musei.

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