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Mostre | Dal 27/11/2008 al 05/01/2009

Il restauro di un capolavoro di Artemisia Gentileschi

Il restauro di un capolavoro di Artemisia Gentileschi

La tela raffigurante raffigurante Bethsabea al bagno, osservata da lontano dal re David, venne probabilmente eseguita da Artemisia Gentileschi a Napoli e inviata a Firenze al Granduca Ferdinando II. Si trovava già nelle collezioni medicee granducali quando nel 1633 l'arazziere fiammingo Pietro Fevére ne trasse un arazzo. Si tratta di una delle molteplici versioni di questo soggetto fornite da Artemisia Gentileschi, delle quali una, da considerare replica con poche varianti della presente tela, conservata al museo di Postdam e forse proveniente dal Palazzo del Giardino di Parma.

Rimasto per secoli nascosto nei depositi della Reggia di Pitti, il dipinto ha sofferto molto, probabilmente per essere stato arrotolato e in senso trasversale, causando numerose cadute del colore. Cadute che permettono tuttavia di godere ancora in parte della buona qualità di quest'opera elegantissima.

L’intervento di restauro è stato finanziato dal Comitato di Firenze del Museo Nazionale delle Donne. Col restauro si sono ottenute una maggiore leggibilità della composizione ed una stabilizzazione delle condizioni generali dell’opera, in particolare per quanto riguarda le numerose aree in cui mancava il materiale pittorico. Guidato dalla Direzione della Galleria Palatina, il lavoro di restauro è stato eseguito nel loro laboratorio fiorentino da un gruppo di tre donne, Elisabetta Codognato, Sandra Freschi e Nicola Ann Mac Gregor, che hanno quotidianamente fatto in modo di ricomporre l’immagine senza adottare tecniche invasive o giungere ad una ridipintura estesa delle parti mancanti. Loro scopo è stato evitare una ricostruzione alterante l’autenticità dell’opera originale. Proprio alla fine del restauro la Mac Gregor ha scoperto il coprotagonista del dipinto: la minuscola figura di David è tornata alla luce in un dipinto riportato alla sua dignità originale.


 

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