Il mito, il sacro, il ritratto. Dipinti dai depositi della Galleria Palatina

La mostra permette al pubblico di poter ammirare importanti opere delle collezioni medicee che illustrano il legame indissolubile che la famiglia regnante volle instaurare con Firenze quando essa lasciò i suoi tesori in ereditò alla città; “per ornamento per lo Stato, e per utilità del Pubblico, e per attirare la curiosità dei Forestieri”.

In mostra sono presenti diciannove opere le quali raccontano le vicende dei luoghi di provenienza, i palazzi e le ville granducali dei committenti che le avevano richieste ai pittori più acclamati del tempo, o che le avevano acquistate sul mercato antiquario, spinti dal desiderio di arricchire le loro raccolte.

La mostra è divisa in quattro sezioni le quali illustrano i temi più frequenti e quelli che soddisfacevano i gusti dei collezionisti, entro un arco cronologico compreso tra gli anni ’60 del secolo XVI e la prima metà del secolo XVII.

La seconda sezione dedicata alle Storie Sacre include soggetti del Vecchio e del Nuovo Testamento affrontati da artisti fiamminghi come Frans Floris, e italiani, come Artemisia Gentileschi e il veronese Jacopo Ligozzi, pittore caro a Francesco I e a suo fratello e successore Ferdinando I.

La terza sezione è un breve omaggio a Don Lorenzo de’ Medici, figlio di Ferdinando I e Cristina di Lorena. Conosciuto per essere un raffinato e attento amante dell’arte, dedito al mecenatismo delle grandi menti del suo tempo, Don Lorenzo commissionò diverse opere per la sua casa, Villa Petraia.

Il Ritratto, come espressione dei legami familiari e politici, come dono, o come simbolo delle virtù morali del personaggio effigiato, è il tema che conclude la rassegna. I cinque dipinti presenti in mostra raffigurano Gastone d’Orleans, Enrichetta Maria ed Elisabetta, le figlie più giovani di Maria de’ Medici ed Enrico IV di Francia, insieme a Cosimo III de’ Medici e Margherita de’ Medici, raffigurata nelle vesti di Santa Margherita.