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Mostre | Dal 09/06/2008 al 01/11/2008

L'eredità di Giotto. Arte a Firenze 1340-1375

L'eredità di Giotto. Arte a Firenze 1340-1375

Il contesto artistico e culturale dopo la morte di Giotto

La mostra presenta una selezione di opere riconducibili alla civiltà artistica fiorentina del Trecento nel periodo compreso tra poco dopo la morte di Giotto (1337) e il terzo quarto del secolo, quando pittura, scultura e grande artigianato fiorirono nel segno del caposcuola fiorentino. Un'epoca artisticamente florida, benché drammaticamente oppressa dalle persistenti lotte tra guelfi e ghibellini, dal crollo delle grandi banche Bardi e Peruzzi, da carestie e alluvioni, e soprattutto dalla tremenda peste nera del 1348.

Dei circa 60 capolavori presentati grazie anche numerosi prestiti internazionali, alcuni sono invece attesissimi ritorni dopo assenze secolari. È il caso del Polittico che Giotto dipinse a Firenze per la Cappella Peruzzi della chiesa di S. Croce: smembrato da tempi immemorabili, ricomposto solo nel 1947, appartiene al North Carolina Museum di Raleigh (Usa) e torna ora per la prima volta nella città d'origine. Né manca una nuova, clamorosa attribuzione, una tavola raffigurante Due apostoli, del museo della Fondazione Cini di Venezia, che Miklòs Boskovits, specialista mondiale di pittura italiana medievale, assegna ora a Giotto.

Tra gli altri artisti presenti in mostra spiccano i nomi di scultori come Andrea Pisano, Alberto Arnoldi e il Maestro dell'Annunciazione di S. Cassiano e di pittori come Giottino, Taddeo e Agnolo Gaddi, Bernardo Daddi, Maso di Banco, i fratelli Orcagna (Andrea e Nardo di Cione), Antonio Veneziano.

 


 

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