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Concerti | 11/02/2023

Concerto in onore di Rudolf Levy e di tutte le vittime della Shoah

Concerto in onore di Rudolf Levy e di tutte le vittime della Shoah

Sala Bianca di Palazzo Pitti, domenica 12 febbraio (ore 16.00)

Luca Lombardi Warum? (“Perchè?”, in memoria della Shoah)
Ludwig van Beethoven Quartetto per archi n. 2 in sol maggiore op. 18 n. 2

 

Un pomeriggio musicale di grande intensità è dedicato domenica 12 febbraio (ore 16) al ricordo del pittore espressionista tedesco Rudolf Levy ed a tutte le vittime della Shoah, nella splendida cornice della Sala Bianca di Palazzo Pitti.
Realizzato su iniziativa e con il prezioso sostegno dell’Ambasciata della Repubblica di Germania in Italia, il concerto è organizzato dalla Scuola di Musica di Fiesole in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze e le Gallerie degli Uffizi.

La recente inaugurazione della mostra retrospettiva che gli Uffizi dedicano a Rudolf Levy (aperta fino al 30 aprile 2023) è un omaggio al grande pittore, che a Parigi fu allievo di Matisse e lasciò la Germania all’inizio delle persecuzioni naziste. Giunto a Firenze nel 1941, visse a Palazzo Guadagni in piazza Santo Spirito. Il capoluogo toscano fu tappa fondamentale nella produzione artistica di Levy, che proprio qui realizzò alcune tra le sue opere più rappresentative.
Arrestato e incarcerato alle Murate nel dicembre 1943, Levy fu trasferito a Milano e da lì deportato ad Auschwitz, dove trovò la morte nel febbraio 1944.
A lui ed a tutte le vittime della Shoah è dedicato il concerto del Quartetto Shaborùz, con la partecipazione di Edoardo Rosadini che sostiene la parte della viola (gli altri sono i violinisti Angela Tempestini e Amedeo Ara e la violoncellista Marina Margheri).

Gli archi fiesolani saranno interpreti del Quartetto in sol maggiore op. 18 n. 2 di Ludwig van Beethoven e di Warum?, il secondo quartetto per archi di Luca Lombardi, scritto nel 2006 come riflessione sulla incomprensibile e drammatica dicotomia tra la grande tradizione artistica e culturale tedesca e la inaccettabile barbarie del nazionalsocialismo, che quella stessa cultura ha espresso nel ‘900.

Tra i principali compositori del nostro tempo, Luca Lombardi (1945) ha compiuto i suoi studi musicali con docenti di grande spessore (Armando Renzi, Boris Porena, Roberto Lupi, Bernd Alois Zimmermann, Vinko Globokar e Karlheinz Stockhausen) ed il suo catalogo comprende circa 180 opere, delle quali molte sono state commissionate da importanti istituzioni internazionali. Le composizioni di Lombardi sono in contatto con le questioni sociali e filosofiche della contemporaneità, ed il suo elaborato linguaggio espressivo germina a partire da un preciso e dichiarato spunto tematico.
Luca Lombardi è anche autore di saggi su questioni musicali e filosofiche e tiene conferenze e seminari in tutto il mondo.

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