La collezione delle Icone Russe agli Uffizi. I mai visti XIV. Capolavori dai depositi degli Uffizi
L’esposizione, nuovo appuntamento del ciclo ‘i mai visti’, propone 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico d’immagini sacre russe esistente fuori dal mondo ortodosso.
La rassegna, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Daniela Parenti della Direzione della Galleria e Vincenzo Gobbo, realizzata col contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni. La mostra presenta 81 icone delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso. I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che le rendeva gradite al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti. Ad eccezione di pochi esemplari, tuttavia, la collezione giunse a Firenze in epoca lorenese ed è costituita per la maggior parte da icone databili alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate per piccoli gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena. Nell'ambito della strategia propagandistica messa in atto da Caterina di Russia durante la guerra con i Turchi (1768-1774), nel corso della quale la flotta russa soggiornò a Livorno, la zarina fece ricorso più volte a doni votivi, tributandoli anche alle comunità ortodosse d'occidente, ed è possibile che la collezione delle icone oggi agli Uffizi si origini in un episodio legato a questo particolare momento storico.
L’esposizione si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che caratterizzano il Credo ortodosso. Dal punto di vista artistico, le opere costituiscono un insieme eterogeneo alternando un'iconografia discreta e più semplice nei tratti rispettivamente.
La mostra, a cura di Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti come il catalogo edito da Sillabe, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.