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Mostre | Dal 18/05/2016 al 10/09/2016

Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici

Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici

La mostra racconta, tramite la pittura di genere, un campionario variopinto, quanto inaspettato, di personaggi della corte medicea, che incarnano il mondo ambivalente della buffoneria, della rusticitas e del gioco, cui erano demandati l’intrattenimento e lo svago dei signori: un antidoto alla noia sempre in agguato.

La mostra “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici”, ospitata nelle sale di Palazzo Pitti a Firenze, presenta alcuni dei più bizzarri e inaspettati soggetti figurativi ricorrenti nelle collezioni medicee che, tra Cinquecento e Settecento, trovarono significative, e talvolta curiose, rappresentazioni artistiche. Si tratta di scene cosiddette ‘di genere’, un universo figurativo che nella acclarata gerarchia della pittura barocca, permetteva di illustrare, spesso anche con intenti morali o didascalici, diversi aspetti comici della vita sociale e di corte, quei temi ritenuti, cioè, altrimenti bassi e privi di decoro, indegni di una pittura alta, di soggetto sacro, mitologico o storico.

Le opere selezionate provengono per la massima parte dai depositi della Galleria Palatina e dalla Galleria delle Statue e delle Pitture e presentano al visitatore personaggi marginali e devianti come buffoni, contadini ignoranti o grotteschi, nani e praticanti di giochi tanto leciti che illeciti. La pittura ‘di genere’ diviene dunque lo strumento critico che permette di attingere, attraverso l’arte, alla più variegata realtà del mondo.

La comicità di questi soggetti, non esente nel profondo anche da risvolti drammatici o almeno malinconici, si declina nei buffoni di professione, qui rappresentati nei tre tipi: della parola - abilissimi nelle acrobazie verbali e nelle improvvisazioni di spirito -; del fisico – l’anomalia degli acondroplasici e dei deformi -; e, infine, della devianza mentale come il Meo Matto di Giusto Suttermans.

A corredo della mostra è stato predisposto un itinerario nel Giardino di Boboli dove tutti questi personaggi, villani, contadini e nani, giocatori e caramogi si animano, pur pietrificati, e si nascondono nei boschetti e nelle radure come sfuggiti dall’universo pittorico che li ha creati, ad attendere i visitatori con calembour figurativi e comicissime espressioni.

La mostra, a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana, così come il catalogo edito da Sillabe, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.

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