Gli autoritratti ungheresi degli Uffizi

La mostra temporanea presenta ventitré opere della collezione di autoritratti della Galleria degli Uffizi, la maggior parte dei quali fu acquistata tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ma vi sono state acquisizioni anche più recenti.

Questa particolare esposizione è un omaggio alla memoria di Miklós Boskovits, noto storico dell’arte ungherese e docente presso l’Università di Firenze, venuto a mancare nel 2011.

La mostra è anche un riconoscimento all’amicizia culturale tra Italia e Ungheria che si è celebrata nel 2013.

La mostra è il risultato di una collaborazione tra due storici dell’arte ungheresi; János Végh e Fehér Ildikó, e Giovanna Giusti curatrice della mostra e Direttrice del Dipartimento Arte dell’Ottocento e Contemporanea presso gli Uffizi.

Esposti vi sono gli autoritratti prodotti da artisti per gli Uffizi tra l’Ottocento e il Novecento, assieme ad opere di artisti contemporanei come László Lakner. Il quale in occasione della mostra ha donato un secondo autoritratto alla Galleria, realizzato nel 2010, che si aggiunge a quello dipinto nel 1970 e ricevuto in dono dal museo nel 2000.

Il primo autoritratto che è entrato a far parte della collezione degli Uffizi fu quello di Károly Markó senior nel 1872; l’ultimo, prevenuto nel 2009, è quello di János Urbán (1934) che vive e lavora in Svizzera. Il ritratto più antico è quello di János Kupeczky (1667-1740), che nel primo periodo del Romanticismo era considerato il principale artista ungherese del Settecento.

La maggior parte dei ritratti ungheresi furono donati alla Galleria degli Uffizi dagli stessi artisti, e ogni dipinto ha la propria storia di come è entrato a far parte della collezione.